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Calcio: le assurde sanzioni per le società

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Ultimamente si stanno vedendo negli stadi striscioni di cattivo gusto, di dubbia moralità. Lo striscione in sè è anche qualcosa di bello, ma lo è se rimane ironico, colorato e non se è offensivo e va a ledere in modo marcato gli avversari o persone che non ci sono più. Così è stato lo str...

Ultimamente si stanno vedendo negli stadi striscioni di cattivo gusto, di dubbia moralità. Lo striscione in sè è anche qualcosa di bello, ma lo è se rimane ironico, colorato e non se è offensivo e va a ledere in modo marcato gli avversari o persone che non ci sono più.

Così è stato lo striscione esposto dai tofosi del Milan verso lo juventino Pessotto e così è stato lo striscione esposto dalla curva della Juventus verso la squadra avversaria del Torino, richiamando espressamente la tragedia di Superga.

Il problema è duplice perchè a quanto pare tali esposizioni generano una sanzione ridicola per le società. Una società di calcio gli viene data ammenda per responsabilità oggettiva che si aggira dai 4 ai 10 mila euro al massimo. Tale ammenda, oltre ad essere paragonabile alla spesa che una famiglia italiana ha per acquistare un quotidiano in edicola (quindi praticamente nulla), va a colpire non chi fisicamente realizza ed espone lo striscione, ma la società in toto. I veri colpevoli quindi rimangono impuniti.

Così un “bhuuu” razzista vale di più di un richiamo al suicidio di Pessotto, i cori inneggianti la tragedia dell’Heysel valgono meno di qualche seggiolino divelto, danneggiare i bagni dello stadio costa di più…Insomma non se ne esce.

A pagare sono sempre le società, che comunque hanno le loro responsabilità, ma gli artefici principali rimangono e rimarranno sempre impuniti.

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