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Calimero: il pulcino piccolo e nero che conquistò i cuori

Calimero

Sarà per la sua sfortuna, sarà per la sua bontà, forse per la dolcezza. Fatto sta che Calimero conquistò il cuore di milioni d'italiani I più giovani, anzi, i giovanissimi lo conosceranno per averlo visto interpretare uno spot televisivo di una nota marca di detersivo: Ava. I più "vissuti" lo...

Sarà per la sua sfortuna, sarà per la sua bontà, forse per la dolcezza. Fatto sta che Calimero conquistò il cuore di milioni d’italiani

I più giovani, anzi, i giovanissimi lo conosceranno per averlo visto interpretare uno spot televisivo di una nota marca di detersivo: Ava. I più “vissuti” lo rammenteranno per questo e per altri motivi. Nato negli anni ’60 dalla fantasia dei fratelli Nino e Pino Pagot e di Ignazio Colnaghi (anche se poi vi fu un’accesa disputa con il fumettista e animatore Carlo Pigoni sui diritti d’autore), comparve per la prima volta nel famosissimo format tv “Carosello” per la Mira Lanza.

Per chi non lo ricordasse, Calimero diventò nero dopo essere caduto nella fuliggine e in tal modo non venne riconosciuto dalla mamma. Ma grazie al detersivo Ava, dopo alcune vicissitudini sfortunate, tornò pulito e bianco come in origine.

Sull’onda del successo, che proseguì sino a metà anni ’70, venne realizzata una serie tv di 290 episodi a colori. Furono persino doppiati in varie lingue e venne creata una mini serie in Giappone, in coproduzione con la RAI e le società Telescreen Japan, TV Tokyo e Mitsui.

Curiosità: il nome Calimero deriva dalla chiesa milanese di San Calimero, dove si sposò Nino Pagot. Anche l’ambientazione rurale deriverebbe dalle origini venete dei fratelli Pagot. Il pulcino nero divise, spesso, la critica: c’è chi riteneva il messaggio sociale educativo, chi invece lo criticò aspramente perché ritenuto pregno di messaggi regionalisti o ancor peggio razzisti. Non sta a noi entrare nella disputa, il nostro è un voler riportare alla ribalta un personaggio che ha costituito un pezzetto di storia dell’Italia passata.