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Camera, in discussione il ddl per dimezzare gli stipendi dei parlamentari

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E’ iniziata ieri presso la Camera la discussione sul disegno di legge relativo al trattamento economico dei parlamentari italiani. Si tratta di una proposta avente come principale promotore il Movimento 5 Stelle e che mira a una forte riduzione dello stipendio di deputati e senatori. “Con lâ...

E’ iniziata ieri presso la Camera la discussione sul disegno di legge relativo al trattamento economico dei parlamentari italiani.

Si tratta di una proposta avente come principale promotore il Movimento 5 Stelle e che mira a una forte riduzione dello stipendio di deputati e senatori.

“Con l’approvazione della nostra proposta di legge”, recita il testo della nota ufficiale emessa dal M5S, “si farebbero risparmiare circa 87 milioni di euro ai cittadini. E questa cifra, comprensiva del dimezzamento delle indennità e della riduzione delle spese, che avranno l’obbligo della rendicontazione, supera di 30 milioni di euro il risparmio stimato della riforma Boschi. Pensate che, con l’ok ad una semplice legge ordinaria e senza stravolgere la Costituzione in senso autoritario, si porterebbe a casa un risultato eccezionale per il Paese. Il parlamentari hanno una grande occasione: facciano come noi e dimostrino che hanno a cuore gli interessi degli italiani e non solo i loro, tagliandosi gli stipendi”.

Riduzione degli stipendi e obbligo di rendicontazione dettagliata – ovvero stop ai rimborsi forfetari. Una proposta per la quale la maggioranza sembra intenzionata a chiedere un rinvio in commissione, scatenando la reazione dell’opposizione, primi fra tutti gli esponenti del Movimento 5 Stelle.

Probabile rinvio in Commissione per la proposta M5S

“Se dovessero bloccare la nostra proposta”, è il commento su questo tema del comunicato ufficiale M5S, “verrebbe confermato il loro grande inganno nei confronti del paese e cioè che la riforma costituzionale è stata dettata al governo dai gruppi d’investimento esteri che vogliono solo spolpare l’Italia, a danno dei diritti dei cittadini”. Secondo alcune fonti, il rinvio in Commissione potrebbe essere motivato da un difetto di procedura nella presentazione del disegno di legge.

Su Facebook, l’esponente M5S Di Maio ha attaccato in modo diretto il premier Renzi, chiedendogli di dire “chiaramente se il Pd voterà oppure no la nostra proposta per dimezzare gli stipendi dei parlamentari”. “Se vogliono fare proposte ben venga” ha proseguito Di Maio, “se invece vogliono rimandare la proposta in commissione significa affossare tutto e tenersi il malloppo. Non dica inesattezze, noi guadagniamo 3mila euro al mese e rendicontiamo tutti i rimborsi, lui prende più di 5mila euro e non sappiamo quello che si fa rimborsare. Lo sfidiamo a dare massima trasparenza su quanto spende, a partire dall’aereo da 170 milioni di euro”.