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Cane trova rifugio in monastero e diventa anche lui monaco

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Sembra una storia inventata, ma non lo è affatto: un cane randagio, uno schnauzer nano – come Whisky, per chi si ricorda lo splendido cartone animato di Walt Disney Lilli e il Vagabondo –, ha trovato rifugio in un monastero francescano di Cochabamba, in Bolivia, dove è stato portato da un’as...

Sembra una storia inventata, ma non lo è affatto: un cane randagio, uno schnauzer nano – come Whisky, per chi si ricorda lo splendido cartone animato di Walt Disney Lilli e il Vagabondo –, ha trovato rifugio in un monastero francescano di Cochabamba, in Bolivia, dove è stato portato da un’associazione animalista locale, Proyecto Narices Frías, e i 12 frati del convento, accettandolo in quanto “creatura di Dio”, hanno vestito anche lui da frate, facendogli un saio su misura con tanto di corda – non stretta – sui fianchi come impone la regola agli uomini e a quanto pare l’animale vi si trova a suo agio: nelle fotografie mostra anche una certa “autorevolezza”.

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Non solo, dopo avergli dato un nome, Carmelo, i religiosi gliene hanno dato anche un altro che lo indicasse come frate: Fray Bigotòn, Frate Baffone, proprio per via una sorta di “folti baffi” che ha, tipici della razza. I frati avrebbe educato Carmelo – Fray Bigotòn a comportarsi il più possibile “da frate”. Certo, il quattro zampe ha i suoi momenti di svago, ma sembra che i “confratelli” cerchino di insegnargli persino a pregare o comunque a vegliare sugli altri animali che si trovano in quel luogo, ovvero le carpe della fontana – le vie del Signore davvero “così infinite”? –.

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Ricordiamo che l’ordine di questi frati è stato fondato da San Francesco, patrono degli animali che ammansì il feroce lupo di Gubbio, ma egli approverebbe che dei suoi successori abbiano vestito anche un cane con un saio e l’abbiano chiamato “frate” – posto che il Poverello di Assisi chiamò “frate” e “sòra” gli elementi naturali nel suo celeberrimo Cantico delle Creature, in latino Canticum o Laudes Creaturarum, ovvero la più antica opera della letteratura italiana -? Lo approverebbe Papa Jorge Mario Bergoglio, gesuita che ha scelto di chiamarsi “Francesco” proprio come il santo umbro, dichiarato che anche i nostri amici pelosi andranno in Paradiso benedetto i cani- guida dei non-vedenti in Vaticano e i cani-bagnini di Bari in Piazza San Pietro? I frati boliviani auspicano che il loro comportamento con il grazioso e simpaticissimo cagnolino Carmelo – pardon, Frate Bigotòn, con rispetto parlando – possa spronare altri conventi e chiese a trovare luoghi in cui accogliere animali abbandonati e “bisognosi” – in fondo le sette opere di misericordia corporale evangeliche esortano a “Dar da mangiare agli affamati”, “Dare da bere agli assetati” eccetera –: la loro iniziativa funzionerà? Intanto lo schnauzer con il saio è diventato una star non solo del monastero, ma anche del web, tanto da avere persino una sua pagina Facebook, chiamata proprio “Fray Bigotòn”, con video, servizi del telegiornale che lo riguardano in cui vengono intervistati i frati e anche fumetti.