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La "Canzone di Marinella" di De André nasconde la storia di un misterioso omicidio

Marinella

"La Canzone di Marinella" di Fabrizio De André nasconde la storia di un misterioso omicidio. La vicenda purtroppo è attuale, ieri come oggi.

L’omicidio di Marinella fu all’origine della fonte di ispirazione per la celebre ballata di Fabrizio De André. Stiamo parlando della Canzone di Marinella, uno dei brani più struggenti e dolci del cantautore ligure. Nella realtà, il delitto commesso nei confronti della donna non venne mai risolto.

De André disse più volte di essersi ispirato a un trafiletto di cronaca nera letto quando aveva quindici anni. La notizia lo aveva così colpito da rimanere impressa nella sua memoria fino alla composizione della ballata di Marinella dieci anni dopo. Fabrizio raccontò di aver letto la vicenda di una giovane prostituta uccisa a colpi di pistole e poi gettata nel fiume. La storia di questa giovane donna emozionò talmente tanto l’artista, da spronarlo a scriverne una canzone per ridarle in qualche modo la vita e addolcirle la morte.

Da queste poche notizie, lo psicologo astigiano Roberto Argenta ha cercato di ritrovare la notizia letta da De André molti anni prima. La ricerca ha condotto alla pubblicazione del libro “Storia di Marinella… quella vera” nel 2012. Per il dottor Argenta, forse De André aveva letto la tragica storia di Maria Bocuzzi, prostituta di professione a Milano, trovata morta a soli 33 anni nel fiume Olona in una gelida mattina di gennaio.

La vera storia di Marinella

Maria era nata in un piccolo paese della Calabria nel 1920. La sua famiglia era composta da poveri braccianti, che si trasferì a Milano quanto lei aveva solo 9 anni. La giovane a 14 anni lavorava nell’industria del tabacco, dove conobbe un certo Mario, studente all’università. La famiglia di Maria era contraria alla loro amicizia. Così i due decisero di scappare e andarono a vivere insieme in una soffitta. Passato un anno, lo studente abbandonò la giovane operaia, che orami disoccupata si ritrovò in cattive acque. Fu così che iniziò la sua discesa inesorabile verso il destino che l’avrebbe presto portata alla morte sulle rive melmose di un fiume gelato.

Maria fece per qualche tempo la ballerina di avanspettacolo con il nome d’arte di Mary Pirimpò. In quell’ambiente cominciò a frequentare un viveur di nome Luigi Citti. Il quale poi la “passò” a Carlo Soresi, protettore di prostitute. Stando al racconto di alcune colleghe, Maria desiderava cambiare vita. Pare volesse aprire un negozio e imprendere i rapporti con la sua famiglia. Ma qualcuno spense per sempre i suoi sogni nella tragica notte del 28 gennaio 1953. E lo fece con sei colpi di pistole alla testa. La ragazza venne quindi abbandonata, forse ancora agonizzante, sulle rive del fiume Olona a Milano. Il colpevole non fu mai individuato.

De André ha riscritto la vicenda con estrema poesia. Ha raccontato la storia di una donna sfruttata e buttata via come uno straccio. La canzone di Marinella può sembrare lontana dallo stile del cantautore. In realtà conferma invece la profonda empatia di Fabrizio per gli invisibili e i più sfortunati. Come ha scritto don Luigi Ciotti, si tratta di una storia senza tempo, e del resto quanto mai attuale. Marinella era una donna, il cui corpo fu trovato massacrato sul greto di un fiume. Sembra infatti una storia di oggi, ma purtroppo è una storia di sempre.