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Caso della messa per il boss, cerimonia salta dopo le polemiche

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La vicenda Don Michele Delle Foglie, parroco di Grumo Appula (Bari), è stato investito dalle polemiche per aver invitato gli abitanti del paese a partecipare ad una messa di suffragio di un boss, Rocco Sollecito, originario di Agrigento. Era stata la famiglia a chiedere la funzione religiosa, ch...

La vicenda

Don Michele Delle Foglie, parroco di Grumo Appula (Bari), è stato investito dalle polemiche per aver invitato gli abitanti del paese a partecipare ad una messa di suffragio di un boss, Rocco Sollecito, originario di Agrigento. Era stata la famiglia a chiedere la funzione religiosa, che era prevista alle 18.30, ma visto il putiferio, ha revocato la prenotazione. Inoltre il vescovo ha negato l’autorizzazione emessa dal questore a celebrarla in alternativa alle 6 di questa mattina. E’ “saltato” tutto, dunque, ma don Michele continua a difendere la sua scelta, affermando che una messa di suffragio non è una messa “in onore” del defunto, bensì per chiedere per lui la misericordia di Dio, tanto più necessaria per chi ha più peccato, come Rocco Sollecito. Il religioso chiede addirittura di essere ricevuto da Papa Francesco per discutere della questione.

Chi era il boss. Le posizioni del questore, del vescovo e del sindaco

Rocco Sollecito era un capomafia siciliano residente con la famiglia a Montreal, in Canada, dove è stato ucciso in un agguato il 28 maggio scorso. Don Michele Delle Foglie aveva comunicato su alcuni necrologi che il figlio del boss, Franco, gli aveva chiesto di celebrare una messa per il padre, e lui, dicendosi vicino al dolore dei congiunti, avrebbe accolto la richiesta, invitando la cittadinanza a partecipare. Poi, però, è andata come abbiamo detto ed ora il sindaco di Grumo, Michele D’Atri, chiede al vescovo, Mons. Francesco Cacucci, di prendere provvedimenti contro il parroco, che gli ha già segnalato più volte per altri comportamenti che nuocerebbero alla comunità locale e alla sua unità.