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Cateno de Luca arrestato per evasione e frode fiscale per 2 milioni

Cateno de Luca arrestato

Cateno de Luca arrestato: scattano le manette per il neodeputato siciliano dell'UDC. Per lui l'accusa è di frode ed evasione fiscale per 2 milioni di euro.

Cateno de Luca arrestato stamattina dagli uomini dei carabinieri di Messina Sud, supportati dalla Guardia di Finanza. Per lui, neodeputato UDC alle recenti elezioni regionali, l’accusa è di frode ed evasione fiscale. De Luca sarebbe riuscito a evadere la somma di quasi 2 milioni di euro al fisco. Neanche il tempo di insediarsi all’Ars (Assemblea regionale siciliana) che è stato arrestato. Al momento Cateno de Luca si trova agli arresti domiciliari. Insieme a lui, altri 8 sono gli indagati, tutti strettamente a lui legati. Tutti, o quasi, agli arresti domiciliari. Tra questi spunta il nome di Carmelo Satta, presidente della Federazione Piccoli Imprenditori. I due, secondo gli inquirenti, sarebbero a capo di una associazione a delinquere volta all’evasione fiscale.

Cateno de Luca arrestato

Il neodeputato UDC, sostenitore di Nello Musumeci (nuovo governatore di Sicilia) e Carmelo Satta, avevano intessuto una rete dalle strette maglie per trattenere i soldi. La rete costituita ai fini della frode faceva capo da un lato alla Federazione Autonoma Piccoli Imprenditori. L’altro capo del meccanismo invece era legato al CAF FE.NA.PI. Srl. Entrambe sono riconducibili, anche per vie traverse e indirette al Satta e a De Luca. I legami tra le due società avevano come fine l’evasione dei soldi delle imposte dirette e indirette. Questa rete ha fruttato loro la somma di 1.750000 milioni di euro.

Lo schema evasivo tra le due associazioni prevedeva che all’ente Piccoli Imprenditori venissero imputati pagamenti onerosi in favore del CAF FE.NA.PI. Questo è stato infatti individuato e definito dagli inquirenti come centro di interessi economici e di poteri. Il fulcro stesso su cui si reggeva questo sodalizio criminale volto all’evasione e alla frode. A sua volta, pare che l’ente Piccoli Imprenditori avesse ricevuto dal CAF del materiale imponibile. Lo sviluppo di questo meccanismo di rimpallo avrebbe poi sviluppato la frode fino alle attuali dimensioni, provocando un risparmio milionario di imposta. Un risparmio indebito che investirebbe le imposte previste sia per l’IVA che quelle per i redditi della società suddetta. Contestualmente all’arresto dei due, è stato disposto il sequestro preventivo del materiale documentale sia dei due arrestati che nei confronti del CAF. Per la FE.NA.PI. è stato aperto un procedimento in base alla normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti. Insieme a loro altri 8 sono gli associati indagati per questa storia. La sentenza è prevista per il Natale di quest’anno. Per lui il pm chiede 5 anni.

Il precedente

A distanza di pochi anni fa, un altro caso di cronaca aveva visto Cateno de Luca indagato dalla procura. Per lui era scattato anche allora l’arresto domiciliare. Era il Giugno 2011 e per lui l’accusa era di concussione e abuso di ufficio, con il pagamento di una ammenda di quasi 13.000 euro. Il processo suddetto è ancora in corso.

Nel frattempo si attendono nuove notizie dalle indagini su questo clamoroso caso che lo vede di nuovo sotto i riflettori della cronaca giudiziaria.