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Charlie Gard: l'addio al piccolo avverrà in un hospice

charlie gard

Adesso che anche l'ultima decisione è stata presa, il piccolo Charlie Gard morirà in un hospice. I genitori desideravano che accadesse a casa.

Nel corso degli ultimi mesi, le notizie sulle condizioni del piccolo Charlie Gard si sono susseguite quotidianamente, attirando l’intera attenzione mondiale. Sono passati pochi giorni dall’ultima volta che i genitori del neonato hanno parlato in pubblico, annunciando di voler ritirare la richiesta di trasferimento all’estero. Quella si era dimostrata come l’unica alternativa alla morte certa o immediata del piccolo. Dopo la rinuncia, la contesa si è spostata sul luogo del decesso. Adesso è arrivata la conferma: il piccolo Charlie morirà in un hospice.

Charlie Gard: la rinuncia e poi l’inizio della contesa

Dopo oltre un mese di notizie, decisioni, contese giudiziarie e una aspra bagarre mediatica, si è arrivati a una decisione più che definitiva sulla sorte di Charlie Gard. Pochi giorni fa, i genitori del piccolo avevano voluto manifestare la propria volontà a rinunciare all’agonia richiesta. Loro stessi avevano infatti chiesto di poter trasferire il piccolo trasferito all’estero per poter essere sottoposto a una cura sperimentale. Ma una volta respinta la cura sperimentale, Yates e Chris Gard avevano espresso il loro desiderio che il loro piccolo potesse passare le sue ultime ore tra le mura della loro casa. Anche per questa richiesta, però, si è acceso un nuovo dibattito. Di nuovo l’intervento del giudice è stato necessario.

La decisione del giudice: Charlie morirà in un hospice

Volevano prendersi cura del loro piccolo per l’ultima volta tra le mura domestiche. In quella casa dove avrebbero tanto desiderato vederlo crescere felice. Trasportarlo a casa per trascorrere con lui gli ultimi momenti significava dover portare nell’abitazione anche molte apparecchiature mediche inadatte al trasloco. Fino all’ultimo, quindi, anche sul luogo del decesso del piccolo Charlie, è nata la contesa.

I genitori avevano chiesto alcuni giorni di tranquillità prima di dire addio al figlio. Con il passare del tempo, però, a causa delle difficoltà tecniche messe in evidenza dal Great Ormond Street Hospital, l’ipotesi si è allontanata sempre di più. I dubbi erano nati sopratutto in merito alla sicurezza e al miglior interesse per il bambino. Il giudice Francis dell’Alta Corte di Londra ha quindi deciso che le uniche alternative erano l’hospice o il Gosh.

Il piccolo Charlie Gard, dunque, non morirà in ospedale come avrebbero voluto dai medici. Ma nemmeno a casa sua, come auspicato dai genitori. Saranno infatti le mura di un hospice a ospitare l’ultimo saluto al piccolo Charlie. Ai genitori è stato concesso tempo fino a oggi alle 13.00 per decidere i dettagli che riguardano le modalità del decesso del loro bambino. Nel centro di assistenza per malati terminali sarà interrotta la ventilazione artificiale del piccolo.