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Charlie Gard, i medici ci riprovano: parte la cura sperimentale

Charlie Gard

Il "Great Ormond Street Hospital" ha chiesto una nuova udienza all'Alta Corte inglese, in seguito al nuovo protocollo sul trattamento studiato da un team di medici internazionali, coordinati dall'ospedale Bambino Gesù.

Ancora importanti novità sul caso del piccolo Charlie Gard: è stata chiesta una nuova udienza all’Alta Corte inglese da parte del “Great Ormond Street Hospital”, dopo aver ricevuto il nuovo protocollo sul trattamento studiato da un team di medici internazionali.

Una nuova speranza per Charlie Gard

Quello del piccolo Charlie è il caso che ha smosso la coscienza non solo dei londinesi, ma di tutto il mondo. Nelle ultime ore è giunta la notizia di una nuova udienza chiesta al’Alta Corte inglese. Infatti è stato elaborato, da parte di un team di medici internazionali coordinati dall’ospedale Bambino Gesù, un trattamento sperimentale che sarebbe in grado di salvare Charlie dalla sua triste sorte. Sembrava ormai definitiva la decisione di staccare tutte le spine che tengono in vita il bambino e quindi di porre vita alla sua esistenza. I medici avevano dichiarato che non c’era alcuna cura per migliorare le condizioni del piccolo, colpito da una grave e rara malattia genetica.

Dopo una serie di consultazioni, si è mobilitato l’ospedale Bambino Gesù, che si è dichiarato pronto e disponibile ad accogliere il bambino inglese. Nella mattinata di oggi, l’ospedale del Papa ha infatti inviato alla struttura dove Charlie è ricoverato una lettera firmata da sette scienziati internazionali, in cui si informa la clinica inglese della terapia sperimentale elaborata negli ultimi giorni.

La presidente della Fondazione, Mariella Enoc, ha rivolto i suoi ringraziamenti ai ricercatori che hanno elaborato il nuovo trattamento e quindi una nuova speranza per Charlie Gard: “Ringrazio molto tutte le persone che fanno ricerca, perché conosciamo bene la loro fatica e sappiamo che la loro soddisfazione non è mai economica ed è solo questa: di collaborare a salvare le vite umane”. Inoltre aggiunge: “sono molto contenta per la mamma e il papà di Charlie, che hanno una piccola speranza e per l’opportunità che al bambino viene data. Noi non sappiamo i risultati, ma sappiamo che dobbiamo credere nella scienza e continuare a darle la possibilità di andare avanti”.