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Che cos'è la cassa di previdenza

Cassa di previdenza.

Le casse previdenziali sono gli enti di previdenza dei liberi professionisti. Per gli altri lavoratori è obbligatoria l'iscrizione all'INPS.

Le casse professionali sono enti previdenziali di riferimento per i liberi professionisti. Questi ultimi, se per esercitare il loro lavoro hanno l’obbligo di iscriversi ad un Albo, devono, nel contempo, iscriversi alla propria Cassa Pensionistica di categoria.

Cos’è la cassa di previdenza

Per cassa di previdenza si intende un ente avente la funzione di riscuotere e gestire i contributi previdenziali e assistenziali dei propri iscritti. Sotto il profilo previdenziale provvedono al versamento della pensione dei loro iscritti. Inoltre pagano le prestazioni aggiuntive per sostenere il reddito (assegni familiari, di disoccupazione, di maternità…) e quelle di natura assistenziale (spese mediche per l’assistito e la famiglia).

Le casse previdenziali professionali sono gli enti di previdenza dei liberi professionisti. Si intendono liberi professionisti i lavoratori iscritti ad un albo professionale che devono obbligatoriamente aderire al suddetto ente.
Per le professioni per le quali non è prevista una cassa autonoma è obbligatoria l’iscrizione presso l’INPS (Gestione Separata).

Tra le più importanti casse previdenziali ricordiamo:

  • la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense
  • la Cassa Geometri
  • l’Inarcassa (Cassa Nazionale Previdenza e Assistenza Ingegneri ed Architetti)
  • l’Enpapi (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della professione infermieristica)
  • l’EPAP ovvero l’Ente di previdenza e assistenza pluricategoriale (Attuari, dei Chimici , dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, dei Geologi)
  • la Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri
  • la CASAGIT: Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani
  • l’INPGI – Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani
  • la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Dottori Commercialisti

Contributi da versare

Il professionista deve versare ogni anno una quota di contributi calcolata in percentuale rispetto al proprio reddito (c.d. contributo soggettivo). Ad essa si aggiunge un contributo integrativo, un’altra quota di importo minore. Essa va aggiunta ad ogni fattura e viene versata alla Cassa direttamente dal cliente del professionista. Alcune Casse prevedono anche, in aggiunta, il contributo di maternità. Tale somma serve a pagare l’indennità di maternità alle professioniste in caso di nascita di un figlio. Se il reddito è al di sotto di una soglia minima, la persona è comunque tenuta a pagare una piccola quota, sia per il contributo soggettivo, sia per quello integrativo.

Le casse di previdenza professionale, come appare già ben chiaro da quanto sopra detto, sono enti autonomi sostenuti dai contributi dei propri iscritti. Sono inoltre sottoposte alla vigilanza del Ministero del lavoro e politiche sociali.