Redazione Notizie.it La legge 5 febbraio 1992 numero 104, comunemente conosciuta come Legge 104, è stata pensata con la finalità di tutelare le persone con disabilità. Venne pubblicata nella gazzetta ufficiale della Repubblica italiana del 17 febbraio 1992 ed è stata modificata dalla legge 8 marzo 2000 e dal decreto legislativo 26 marzo 2001. Vediamo come si articola il resto della legge e come effettuare la domanda.
Cos’è la legge 104
La legge n° 104 del 1992 stabilisce delle agevolazioni per i lavoratori dipendenti che prestano assistenza a un familiare portatore di handicap. La legge definisce giuridicamente il “portatore di handicap” all’art. 3, e le agevolazioni previste consistono in permessi lavorativi che vengono concessi al lavoratore per la cura e l’assistenza del familiare disabile (la disabilità può essere fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva). I dipendenti pubblici e statali possono usufruire delle agevolazioni della normativa, e oltre ai familiari, gli stessi soggetti disabili (sia nel settore pubblico che privato) possono avvalersi di questa legge. I permessi lavorativi vengono concessi solo a condizione che il parente disabile non sia ricoverato a tempo pieno in una struttura. La legge 104/92 statuisce che il lavoratore disabile può usufruire di tre giorni al mese di permessi oppure, in alternativa, due ore al giorno per un totale di sei ore giornaliere, o ancora di un’ora al giorno per un orario giornaliero inferiore alle sei ore. I familiari, invece, hanno diritto a tre giorni al mese di permessi. La stessa legge prevede inoltre la possibilità di scegliere la sede di lavoro più vicina per poter assistere la persona disabile. Per accedere alle agevolazioni previste bisogna essere in possesso di un certificato medico che attesti l’inabilità e poi va inoltrata in via telematica la domanda all’ente preposto, che è l’Inps (questa è la novità introdotta dall’integrazione alla legge 104 del 2010).
Come fare domanda
Per beneficiare delle agevolazioni della Legge 104 è necessario presentare una domanda sotto forma di autocertificazione da cui risultino condizioni personali e dati del familiare assistito: dati personali, relazioni di parentela, stato coniugale e stato di handicap. Mentre nel settore pubblico le domande sono esaminate dai dirigenti dell’amministrazione di riferimento, in quello privato è necessario che la disabilità risulti dal verbale compilato a cura del’INPS su domanda dell’interessato, dopo aver effettuato una visita medica di verifica. La richiesta di permesso deve essere trasmessa attraverso specifici moduli predisposti, forniti dagli enti. La domanda di permesso retribuito è valida a partire dalla data di presentazione e non scade alla fine dell’anno. Eventuali variazioni dei dati e delle situazioni devono essere comunicate entro trenta giorni.
