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Che cos’è lo ius soli

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Lo Ius Soli è il cosiddetto 'diritto di cittadinanza sul suolo', cioè quello che si acquisisce indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori semplicemente nascendo sul territorio dello Stato. In tutto il il mondo lo ius soli è applicato automaticamente solo in 30 stati, tra i quali Canada,...

Lo Ius Soli è il cosiddetto ‘diritto di cittadinanza sul suolo’, cioè quello che si acquisisce indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori semplicemente nascendo sul territorio dello Stato.

In tutto il il mondo lo ius soli è applicato automaticamente solo in 30 stati, tra i quali Canada, Pakistan e USA, mentre in alcuni paesi europei è stato adottato ma con diverse restrizioni. Ad esempio in Francia, Germania, Regno Unito e Irlanda si poteva richiedere la cittadinanza a patto che il soggetto nato in quello stato fosse vissuto per almeno cinque anni nel territorio; e parlando della Francia in particolare, con la legge Guigou del 1998 è stato stabilito di concedere la cittadinanza al compimento della maggiore età soltanto a individui ivi residenti da almeno cinque anni figli di genitori che, al momento della nascita del richiedente, erano in possesso del permesso di soggiorno.

In Italia, la legge 91 del 1992 tutela soltanto il diritto dello ius sanguinis, basato sulla discendenza, che riconosce come cittadini italiani solo i figli nati da una coppia in cui ci sia almeno un genitore con la cittadinanza italiana.

Acquisiscono automaticamente però lo ius soli gli apolidi, i figli di ignoti o di quelli impossibilitati a trasmettere loro la cittadinanza, e possono richiedere la cittadinanza italiana anche i soggetti che sono nati e hanno risieduto in Italia fino ai 18 anni anche se privi dei requisiti necessari per la richiesta. Tutto questo però entro un anno dal compimento della maggiore età; scaduto il termine, la trafila necessaria per l’acquisizione della cittadinanza sarà quella ordinaria.

La politica esprime pareri discordanti a riguardo, suddividendosi nettamente in due fazioni.

Beppe Grillo si è definito contrario, mentre Cecile Kyenge, ministro dell’integrazione, considera lo ius soli un diritto prioritario per tutti i figli di immigrati nati in suolo italiano, e si sta battendo perché lo Stato Italiano tuteli e riconosca a questi bambini gli stessi diritti di quelli nati in Italia da genitori con cittadinanza Italiana.