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Chiusura ippodromi nel 2012

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Dal primo gennaio 2012 l'ippica italiana chiude i battenti. Svanisce in un colpo solo un paese che ha dato al mondo campioni come Varenne e Ribot. Il primo negli Anni 50 dominò la scena del galoppo internazionale, restando imbattuto nelle 16 corse disputate (fra le quali due Gp Arc de Triomphe a Pa...

Dal primo gennaio 2012 l’ippica italiana chiude i battenti. Svanisce in un colpo solo un paese che ha dato al mondo campioni come Varenne e Ribot.saf Il primo negli Anni 50 dominò la scena del galoppo internazionale, restando imbattuto nelle 16 corse disputate (fra le quali due Gp Arc de Triomphe a Parigi) per diventare poi ricercato stallone negli Usa. Varenne, invece, dalla fine degli Anni 90 è diventato il più grande trottatore e primatista del mondo (62 vittorie su 73 corse) ed è tuttora è fra i più ambiti riproduttori internazionali. Sparisce un mondo che ha appassionato centinaia di tifosi, ispirato registi, poeti, scrittori e ha creato una scuola di fantini apprezzata nel mondo. [youtube http://www.youtube.com/watch?v=IrjyyOa6YfM&w=640&h=360]L`attività ippica per il 2012 non può essere garantita perché le risorse comunicate dall`Assi, Agenzia sviluppo settore ippico, che gestisce le corse in Italia, sono insufficienti.
Anche il Nunzio Cappadona, deputato all’ARS analizza come

saf attorno alle corse dei cavalli c’è pure un indotto che produce ricchezza. Mi rendo conto della criticità che sta vivendo il nostro Paese, ma gli addetti ai lavori interessati sono 50 mila e 15 mila cavalli che rischiano di finire nei macelli. Già gli ippodromi italiani vivevano una situazione gravissima per la riduzione del 40% degli scommettitori e la situazione è destinata a peggiorare nel 2012 quando i finanziamenti statali per le 43 strutture italiane, si ridurranno a 235 milioni di euro a fronte dei 400 attuali. Il rischio è che dal 2012 l’ippodromo di Palermo non riapra, così come per gli impianti di Cesena, Livorno, Sassari e Ravenna. E la crisi potrebbe anche contagiare l’ippodromo del “Mediterraneo” di Siracusa, una delle strutture più importanti in Europa”. Qui non si tratta di foraggiare il divertimento, ma di salvaguardare migliaia di famiglie italiane e siciliane che vivono grazie al mondo dell’ippica.

Il rischio concreto è quello di far crescere in modo esponenziale le corse clandestine, situazione in cui tutti, tranne la malavita organizzata, perderemo qualcosa

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=iAs_mczIcwg&w=640&h=480]