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Città del Messico, scoperta torre con teschi umani di epoca azteca

Sito archeologico

A Città del Messico è stata trovata una torre azteca con centinaia di teschi, ben 676, molti dei quali di donne e bambini. Ne parlarono già i conquistatores, ma poi scomparve per 500 anni.

Il ritrovamento

A Città del Messico

A Città del Messico è riemersa dal tempo una torre in cui sono stati trovati una pila di teschi di donne e bambini, un centinaio. E’ rimasta nell’oblio per oltre 500 anni e gli archeologi che l’hanno scoperta sono arrivati alla conclusione che i teschi ci fossero già all’epoca dei conquistadores spagnoli. Risalgano all’impero azteco, terminato nel 1521, quando la capitale non era certo Città del Messico ma Tenochitlan, e mettono in luce i sacrifici umani che venivano compiuti allora.

Scoperta archeologica

Gli studiosi, che hanno cominciato i loro lavori nel 2015, sono rimasti sorpresi di trovare tra i 676 crani rinvenuti sul posto, anche quelli donne e bambini e non magari di guerrieri uccisi in battaglia da altri popoli precolombiani. Ora quei resti vengono esaminati da un antropologo biologico, Rodrigo Bolanos, il quale dice che il loro ritrovamento è “veramente una novità”. Un archeologo che ha partecipato agli scavi, Raul Barrera, ha ipotizzato che i teschi, prima di essere messi nella torre, siano stati mostrati al pubblico posti su uno tzompantli, caratteristica intelaiatura in legno usata da molte popolazioni precolombiane proprio per esporre i teschi dei nemici o di vittime di sacrifici umani.

Un po’ di storia

Usanza macabra

La torre rinvenuta a Città del Messico è situata nei pressi di Templo Mayor, un piccolo spazio all’interno di una cappella dedicata al dio azteco del Sole, della guerra e guarda caso anche dei sacrifici umani, Huitzilopochitli, il cui culto fu imposto dall’imperatore Tlacaelel. Egli, che in seguito sarebbe diventato alleato degli spagnoli, ideò una sorta di guerra rituale, alla quale seguivano i sacrifici dei prigionieri nemici che avrebbero dovuto servire a “tenere il Sole in movimento”.

La torre è parte del massiccio denominato Huey Tzompantli, fatto appunto di teschi, che dovrebbe misurare sei metri di diametro. Non è la prima volta che in questo luogo si trovano teschi umani: era già successo nel 2012. Della loro presenza parlò per primo con tanto di suoi disegni il conquistador spagnolo Andrès de Tapia, agli ordine del generale Hernàn Cortès, il cui esercito contribuì fine all’impero azteco dopo aver catturato, torturato ed impiccato il suo sovrano, Cuauhtèmoc, e successivamente scrissero di questi crani i celebri storiografi Francisco de Gomàra e Bernal Dìaz del Castillo, l’autentico testimone oculare. Gli scavi non sono ancora conclusi: può essere che vi siano davvero “migliaia di teschi”, come sosteneva il conquistador Andrès de Tapia nei suoi macabri “racconti illustrati”.