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Classifica 5 social network per trovare lavoro

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Social network, i migliori alleati del self branding. Quali sono i social che ci aiutano a creare una vetrina di competenze ben in mostra. La ricerca del lavoro passa sempre di più attraverso canali virtuali, come dimostrano gli studi che analizzano la comunicazione sui social. La rete infatti fa...

Social network, i migliori alleati del self branding.

Quali sono i social che ci aiutano a creare una vetrina di competenze ben in mostra.

La ricerca del lavoro passa sempre di più attraverso canali virtuali, come dimostrano gli studi che analizzano la comunicazione sui social. La rete infatti favorisce l’accesso gratuito a un flusso di centinaia di informazioni accelerandone lo scambio. Ma quali sono i social network che rendono più efficace la ricerca? Per saperlo, ecco un esame delle caratteristiche di alcuni fra i più noti.

In Italia, LinkedIn si è affermato come la principale piattaforma con l’obiettivo di mettere in contatto la domanda di lavoro con un ampio ventaglio di offerte di aziende private ed enti pubblici, come il Miur. Grazie a LinkedIn, ogni utente può promuovere le proprie competenze attraverso un profilo personalizzato all’interno di una rete che conta 300 milioni di iscritti, costruita grazie alle connessioni di secondo e terzo grado fra gli utenti. Dopo l’inaugurazione della sede milanese a fine 2011, LinkedIn ha conosciuto una crescita sostenuta fino al superamento, nel nostro Paese, dei sette milioni di utenti nel 2014, raggruppati soprattutto a Roma, Milano e Bologna. Vista l’ampiezza dei paesi che copre e la frequenza con il quale è consultato dalle aziende, questo social è una valida strategia per cercare nuovi contatti professionali.

L’alternativa è invece Xing, rete virtuale che ha attecchito soprattutto in Germania (4,9 milioni di iscritti), Austria e Svizzera. Strumento indispensabile per chi voglia avviare la propria carriera in Germania, offre numerosi vantaggi. Chi si iscrive può inserire il CV completo, includendo oltre alle competenze anche le proprie aspirazioni e le referenze di altri utenti, gradite in molti contesti lavorativi stranieri per misurare le potenzialità di un utente. Inoltre, si può studiare la composizione dell’azienda, grazie all’accesso dei profili dei dipendenti. Si possono ricevere notifiche dell’agenza delle aziende, e quindi partecipare a eventi professionali. Dal canto loro, i selezionatori delle risorse umane hanno la possibilità di effettuare ricerche avanzate per individuare il candidato che soddisfi meglio il profilo ideale.

Viadeo occupa il terzo posto nella classifica dei social network. Anche qui, gli scopi professionali del sito sono rilevanti e si traducono nella possibilità di aumentare la visibilità delle proprie competenze inserendosi in una vasta ed efficace rete di utenti che cercano e si propongono come collaboratori e partner commerciali o come fornitori.

D’altra parte, perché scartare a priori l’utilizzo di Facebook nella ricerca di lavoro? La vocazione ludica e comunitaria del social non esclude, infatti, la creazione di pagine personali, pensate come anticamere del sito personale della propria attività professionale. Possiamo incrociare i suggerimenti di Facebook con una sapiente selezione delle pagine professionali (gruppi per annunci di lavoro per lauree specifiche e pagine di aziende) per verificare gli eventi corredati e per capire quali competenze sono più utili dell’impresa. Sempre con moderazione e senza smanie da stalker.

Infine, Twitter può aiutare i più giovani nella ricerca di impiego. In appena 140 caratteri, si possono condensare le proprie opinioni anche su un evento professionale, con il vantaggio di essere incisivi e sfruttare l’impatto emotivo. Sono questi i pregi del branding online, del tutto vani se non integrato da cura costante verso la propria rete di contatti e da competenze verificabili e coerenti con il lavoro che si cerca.