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Codardi! A scrutinio segreto passa l'emendamento sul carcere per i giornalisti

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Roma - Non hanno resistito alla tentazione ti togliersi qualche sassolino dalle scarpe i signori senatori. Nascosti nell'anonimato, troppo codardi perché mettano la faccia, a scrutinio segreto il Senato ha approvato un emendamento della Lega appoggiato anche da Api che reintroduce il carcere per i ...

Roma – Non hanno resistito alla tentazione ti togliersi qualche sassolino dalle scarpe i signori senatori. Nascosti nell’anonimato, troppo codardi perché mettano la faccia, a scrutinio segreto il Senato ha approvato un emendamento della Lega appoggiato anche da Api che reintroduce il carcere per i giornalisti in caso di diffamazione a mezzo stampa. Favorevoli a vedere dietro le sbarre, i giornalisti accusati di diffamazione, si sono espressi 131 senatori, contrari 94, 20 gli astenuti. La palla adesso, passa alla conferenza dei capigruppo convocata da Schifani domani alle 12:30. Un’altra brutta pagina scritta nel libro della vergogna, autore la Casta, edito dal Parlamento infangato da politicanti di quart’ordine. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un costante attacco alla libertà di stampa e se da un lato libertà di stampa non vuol dire diffamare, dall’altro la libertà di legiferare non deve trasformarsi in repressione. Di questo si tratta l’emendamento passato questa sera, pura e semplice repressione volta a colpire chi cerca di fare informazione. Ci chiediamo, che vantaggio trae il diffamato dall’arresto del diffamante? Dove sta la logica in una norma del genere? Quando, questi signori, si decideranno a fare uso dell’intelligenza? Qualità rara, certo, ma pur in minima parte dovrebbe essere presente. Qui non si tratta di voler imbavagliare l’informazione, si tratta di decapitarla, ucciderla a finché qualcuno possa fare i propri porci comodi e decidere cosa possa essere detto e cosa no.

Vincenzo Borriello