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Colletta di Castelbianco: da borgo abbandonato a hotel high tech

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La storia incredibile del borgo medievale Colletta di Castelbianco, incastonato tra le Alpi Marittime tra Savona e Imperia: da abbandonato ad hi-tech.

Breve Introduzione

Quando si pensa alla Liguria viene in mente subito il mare, che sia a ponente o levante è bellissimo, caldo e ogni cittadina maritimma ha la propria spiaggia attrezzata per i turisti.

Eppure la Liguria è bella anche perchè varia: non solo mare ma anche entroterra e, un pò più in sù, montagna.

Proprio tra le rocciose Alpi Marittime tra Savona e Imperia si trova un paesino abbandonato molto bello che guarda il mare da lontano, quasi a sembrare sconsolato.

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Storia del borgo medievale

Il borgo di cui parleremo è incastonato tra le Alpi Marittime e si chiama Colletta di Castelbianco.

Si tratta di un borgo medievale molto antico e caratteristico situato nell’entroterra tra Savona ed Imperia: le sue casette di forme diverse sono interamente costruite in pietra, hanno i tetti dalle tegole rosse e le finestre blu.

Il vecchio borgo

Per questo motivo, guardandolo dall’alto o da lontano sembra un borgo perfetto e ordinato anche se un pò malandato.
Il paese venne abbandonato nel 1887 in seguito a un terribile terremoto che mise in fuga tutti gli abitanti, o quasi, fino al suo totale abbandono di inizio ‘900.

Ma facciamo un passo indietro e andiamo a scoprirne l‘incredibile storia.

Molto probabilmente venne costruito attorno al XIII secolo d. C. come baluardo in difesa dai Saraceni. Questi erano arrivati in Italia fin dal X secolo ma nessuno era ancora riuscito a cacciarli del tutto. Proprio per questo gli abitanti locali costruivano paesini nelle alture e baluardi per difendersi dall’invasore.

Questi paesi venivano usati anche come magazzini per le armi e i rifornimenti di viveri per le popolazioni marittime perennemente sotto assedio nemico: venivano costruiti in pietra senza troppi fronzoli proprio per mimetizzarsi con la natura circostante ed essere meno visibili dai Saraceni.

Dopo l’abbandono: storia del restauro e del recupero

Il recupero del borgo, iniziato a metà degli anni ’90 è suddiviso in due filoni principali:

  1. il primo riguarda il restauro architettonico delle case stesse ed è gestito dall‘Architetto Giancarlo De Carlo (1919-2005) il quale ha rispettato in tutto e per tutto la storia e le strutture già esistenti, andando ad usare gli stessi materiali usati dai liguri durante la costruzione del borgo;
  2. il secondo, invece, è volto a rendere il paese “adatto” alle necessità del giorno d’oggi. Da borgo medievale diventa, appunto, un borgo tecnologico, permettendo agli abitanti di usufruire di tutti i mezzi di comunicazione come internet e le antenne per la televisione.

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Al momento è un borgo molto amato e frequentato dai turisti che cercano momenti di relax anche prolungati, immersi nella natura, lasciandosi alle spalle la frenesia cittadina.
Ma non solo: è interessante andare ad esplorare i luoghi storici e le vicinanze del borgo stesso, ancora cariche di storia e cultura locale.

Il manufatto più antico è un fortificato quadrangolare posto su di una collina che va ad abbracciare la borgata.
Il XVII secolo è privo di eventi drammatici ma i secoli successivi sono stati più difficili per i suoi abitanti: alcuni documenti rivenuti sul posto documentano grosse modifiche alla struttura del borgo e riammodernamenti.
Inoltre, in seguito al terremoto del 1887 sopra citato, molti degli abitanti vanno a vivere a Marsiglia ove tutt’ora si trova una grossa comunità di persone che hanno origini proprio a Colletta di Castelbianco.