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Come fotografare un'aura

fotografare un'aura

  Aura significato Prima di cominciare a capire come poter fotografare un'aura vediamo cos'è effettivamente l'aura. Nel contesto della spiritualità, l'aura o alone luminoso, denota un sottile campo di radiazione luminosa, invisibile alla normale percezione, che circonderebbe e animereb...

 

Aura significato

Prima di cominciare a capire come poter fotografare un’aura vediamo cos’è effettivamente l’aura.

Nel contesto della spiritualità, l’aura o alone luminoso, denota un sottile campo di radiazione luminosa, invisibile alla normale percezione, che circonderebbe e animerebbe tutti gli esseri viventi come una sorta di alone, capace di riflettere l’ anima dell’individuo cui tale aura appartiene, e di sopravvivere al decadimento della sua vita biologica. Non esistono prove scientifiche a supporto di tali credenze, che restano al momento non dimostrabili e ritenute oggetto della pseudoscienza.

Aura colori

Questa parola deriva dal greco “alos” che significa corona, per questo infatti nel nostro immaginario l’aura che circonda le persone è anche vista come una sorta di corona o aureola intorno alla testa delle persone. Si tratterebbe di un'”emanazione luminosa” che solo alcuni individui sensitivi sarebbero in grado di percepire.

La nozione dell’aura, o di un involucro energetico avvolgente il corpo umano, compare già nelle descrizioni dei Veda, nel Libro di Dzyan, o nei geroglifici egiziani. Sin dall’antichità essa rappresentava “una luminosità, o simbolica oppure reale, presente attorno al capo o al corpo di uomini illustri, come santi e capi carismatici”. Anche nei dipinti di epoca cristiana, ad esempio di Tiziano o Raffaello, si nota spesso un alone luminoso intorno ai personaggi dotati di sacralità.

Chakra

Per spiegare tali visioni, tra le cause naturali proposte in ambito parapsicologico, ma scientificamente indimostrabili, vi potrebbe essere un’emissione di onde elettromagnetiche di una lunghezza d’onda troppo lunga per essere elaborate dai coni della retina, ma sensibili invece ai bastoncelli, responsabili della visione laterale; questi ultimi, quando si assume una particolare posizione, ad esempio con il capo roteato e gli occhi socchiusi, sarebbero in grado di recepire tali onde; in tal modo, infatti, interverrebbe nella visione soltanto la parte periferica della retina.

Come vedere un’aura

Sono in molti a pensare che sia impossibile fotografare un’aura, ma è stato fatto. L’unica questione sta nel chiedere a se stessi se quello che si vede è reale. L’aura circonda una persona o un oggetto e mostra il loro stato d’animo di quel momento. Essa rappresenta anche la forza vitale di tutti gli esseri viventi. Si può scattare una foto con una macchina fotografica e verificare con i propri occhi.

Di cosa hai bisogno:

  1. Un AuraCam 6000 o una Coggins Camera con sensore manuale.
  2. Una Fuji FP-1000c, una Polaroid 108 o 669
  3. Uno sfondo scuro

Istruzioni:

  1. Metti la persona davanti a uno sfondo scuro. La presenza di luce nella stanza non fa differenza.
  2. Posiziona la mano del soggetto sul sensore manuale. La mano deve essere lasciata sul sensore dagli 8 ai 10 secondi.
  3. Scatta la foto. Premi il pulsante per 6 o 10 secondi fino a quando si sente un segnale acustico. Nei secondi successivi la telecamera raccoglie dati biofeedback misurando il potenziale elettrico lungo i punti meridiani del palmo. Questa informazione viene convertita in una frequenza elettrica che visualizza i colori.
  4. Fai vedere la foto alla persona interessata. Interpreta i diversi colori dell’aura e spiega il loro significato.

Suggerimenti e avvertimenti:

  1. Compra una guida per l’interpretazione dei colori per chiarire il significato dei colori della foto.
  2. Le mani della persona non devono essere bagnate o questo potrebbe determinare una erronea lettura del palmo.
  3. La tecnologia non rivela la malattia fisica o mentale.

Carta aura

Alla visualizzazione dell’aura umana hanno lavorato diversi altri ricercatori; tanto per citarne solo un paio, il britannico dott. Walter J. Kilner, inventore di filtri per vedere l’ultravioletto vicino, ed Harry Oldfield, con la sua PIP (Polycontrast Interference Photography, sostanzialmente basata sul metodo Kirlian), ma adesso si può tranquillamente affermare che i metodi finora utilizzati non forniscono una visione dell’aura dell’intera persona così come la si può vedere ad occhio nudo.