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Commemorazione Srebrenica: sassi e bottiglie contro il premier serbo

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A 20 anni dal massacro di Srebrenica, la pacificazione sembra ancora molto lontana. Il premier serbo Aleksandar Vucic è stato costretto ad abbandonare il mausoleo di Potocari, dove ieri si stava svolgendo la cerimonia di commemorazione di quei fatti terribili, per la contestazione di un gruppo d...

A 20 anni dal massacro di Srebrenica, la pacificazione sembra ancora molto lontana.

Il premier serbo Aleksandar Vucic è stato costretto ad abbandonare il mausoleo di Potocari, dove ieri si stava svolgendo la cerimonia di commemorazione di quei fatti terribili, per la contestazione di un gruppo di persone, che gli ha lanciato sassi e bottiglie.

Vucic aveva lanciato segnali di distensione, diffondendo un messaggio molto chiaro: “sono passati 20 anni dal terribile crimine commesso, non ci sono parole per esprimere rimorso e dolore per le vittime, così come rabbia e rancore verso coloro che hanno commesso questo crimine mostruoso”, “la Serbia condanna in modo chiaro e senza ambiguità questo crimine orribile ed è disgustata da quanti vi hanno preso parte e continuerà a portarli davanti alla giustizia”.

Tutto questo a pochi giorni dal veto espresso dalla Russia all’ONU circa la definizione di genocidio per i fatti di Srebrenica, e il conseguente plauso del governo serbo, in primis di Aleksandar Vucic, che aveva definito Mosca “un alleato sincero della Serbia”.