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Le condizioni di vita nell'ospedale psichiatrico di New York: le foto

L'istituto a fine Anni Trenta

Foto inquietanti dall’ex ospedale psichiatrico Pilgrim State Hospital nello Stato di New York. Le scattò il celebre fotografo della rivista americana LIFE Alfred Eisenstaedt.

Le foto e la loro storia

Il manicomio negli Anni Trenta

Nel 1938 il noto fotografo della rivista americana LIFE Alfred Eisenstaedt – che diventò famoso nel mondo per la fotografia del bacio appassionato in Times Square tra un marine e una sconosciuta per celebrare il V J Day, il giorno della vittoria degli USA sul Giappone nella Seconda Guerra Mondiale -, immortalò in numerose foto inquietanti momenti di vita nell’ospedale psichiatrico di Long Island nello Stato di New York, che allora si chiamava Pilgrim State Hospital, mentre oggi si chiama Pilgrim Psychiatric Center. Inquietanti momenti di vita – che, a ben guardare, mostrano persone ancora considerate senza dignità – all’epoca non solo in questo istituto -. Le “cure” erano ad esempio le famigerate camicie di forza, bagni nell’acqua gelata e in seguito, negli Anni Cinquanta, persino la lobotomia e l’elettroshock.

Uomini al manicomio

Queste immagini mostrano visi di uomini e donne tristi, magari con il capo chino, gli occhi vuoti o anche sorridenti, ma si sa che dietro a quei sorrisi, c’erano la malattia e l’abbandono. Per non parlare della foto in cui si vede una donna tenuta a forza per le braccia da due infermiere, dei comportamenti, dei gesti e delle posizioni tragicamente bizzarre assunte da alcuni malati.

Scatto al manicomio

Desolazione

Vita da pazzi

Storia dell’ospedale

Il Pilgrim State Hospital aprì il 1° ottobre del 1931 e gli venne dato il nome dell’ex Commissario per la Salute Mentale dello Stato di New York, il Dottor Charles W. Pilgrim. Lo scopo era rimediare al fatto che all’epoca numerosi ospedali psichiatrici americani (e non solo) fossero troppo piccoli e sovraffollati.

Scena di originario bisogno di aiuto

Dopo la Seconda Guerra Mondiale questa struttura, la più grande tra le quattro presenti nella zona di New York, ospitò quasi 14.000 pazienti e delle quattro, oggi è l’unica ancora funzionante, anche se alcune sue parti sono rimaste vuote, abbandonate.

Fuori ci sono le erbacce, dentro scale rotte e pareti scrostate: è un luogo ideale per gli amanti del brivido. E’ stato anche scelto come location per un film sul genere: “Murder: By Reason of Insanity” (1985) con Candice Bergen. Inoltre è menzionato nella poesia dell’americano Allen Ginsberg “Howl”( ululato): il poeta conosceva molto bene questo luogo, poiché vi fu ricoverata sua madre per schizofrenia. Infine nel 2009 è stato citato in un documentario perché qui visse la madre un rapitore seriale e fortemente sospettato dell’assassinio di tre bambine e di un ragazzo e di una ragazza poco più che ventenni.