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ConfederationsCup, Italia-Brasile 2-4: Lezione carioca per gli uomini di Prandelli

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Lezione di calcio per l'Italia, il Brasile di Neymar si impone per 4-2 infliggendo una sconfitta tanto sonora quanto meritata ai ragazzi di Prandelli. A parziale giustificazione per gli azzurri le assenze di Pirlo e De Rossi in avvio a cui si sono aggiunte quelle di Montolivo e Abate a gara in corso...

Lezione di calcio per l’Italia, il Brasile di Neymar si impone per 4-2 infliggendo una sconfitta tanto sonora quanto meritata ai ragazzi di Prandelli. A parziale giustificazione per gli azzurri le assenze di Pirlo e De Rossi in avvio a cui si sono aggiunte quelle di Montolivo e Abate a gara in corso.
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Dopo l’allegro scambio di gagliardetti tra Buffon e Thiago Silva, all’aroma di un nostalgico Juventus-Milan, l’inizio Azzurro è di quelli shock, coi verdeoro che collezionano almeno 3 palle gol nei primi sessanta secondi di gioco. Prandelli deve ringraziare la gran chiusura di Chiellini su Oscar e la manona di Buffon sul fendente di Hulk. L’Arena Fonte Nova è una bolgia e piovono fischi quando l’Italia mantiene (per poco) il possesso palla; la coppia in mediana Montolivo-Aquilani è in imbarazzo come Jabba the Hutt ad un pool party estivo e Prandelli corre ai ripari, rimpiazzando il futuro capitano rossonero (anche un problema muscolare per lui) con Giaccherini e spostando Marchisio in mediana. Cinque minuti dopo la spalla di Ignazio Abate fa crac dopo un fallo bruttino di Neymar ed il tecnico di Orzinuovi si gioca la carta Maggio; poco dopo anche David Luiz alza bandiera bianca, entra Dante, mentre i ritmi del match sono notevolmente calati. Sugli spalti la regia indugia su Kobe Bryant, ospite d’onore, e Dante segna il primo gol in nazionale (in sospetto fuorigioco) poco prima dell’intervallo: calcio piazzato dalla sinistra, testa di Fred che sovrasta Chiellini con Buffon che s’oppone alla grande, ma nulla può sul tap-in del centrale del Bayern Monaco, nato a due passi questo stadio.

Dopo soli cinque minuti ed un’azione pericolosa dei padroni di casa, da un rinvio lungo di Buffon il Brasile subisce il primo gol della competizione: Balotelli, controllato male dallo svagato Dante, serve con un tacco splendido Giaccherini, che sguazza nella zona dove Marcelo è assente ingiustificato: il destro dello juventino è di rara bellezza e buca Julio Cesar, mai come oggi, Giaccherinho. Nemmeno il tempo d’esultare che un fallo generoso fischiato a Neymar al limite dell’area ispira il destro a giro dello stesso neo-blaugrana, che buca Buffon sul suo palo e fa 1-2. Non impeccabile Super Gigi nell’occasione. Nonostante il vantaggio della Seleção, è l’Italia a fare la partita, in questo periodo, sfiorando il gol con una punizione sporca di Balotelli. Il calcio, si sa, è impietoso, ed un lancio preciso di Marcelo pesca Fred solo contro Buffon: il ventinovenne centravanti del Fluzão resiste al ritorno di Chiellini e trafigge Buffon con un poderoso sinistro, 1-3 a Bahia. Lo spettacolo deve ancora cominciare, diceva Piero Pelù, ed ecco che da corner nasce il 2-3 Azzurro, con l’arbitro che fischia un calcio di rigore (fallo di Dante su Balotelli) prima di convalidare il gol di Chiellini su invito di Aquilani. A dieci minuti dalla fine Maggio scuote la traversa con un’incornata; l’Italia chiude in crescendo, mentre il Brasile, all’italiana, trova la rete del 4-2 ancora con Fred (tenuto in gioco da De Sciglio), ancora su incerta respinta di Buffon.
Vincenzo Margiotta