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Congresso Pd, ecco qual è la situazione

matteo renzi

Il congresso Pd è ormai pronto a entrare nella fase cruciale. Ecco tutto quello che sta succedendo nel Partito Democratico. Con le dimissioni dal ruolo di segretario da parte di Matteo Renzi, la scorsa settimana si è aperta in via ufficiale la fase congressuale all’interno del Partito Democrati...

Il congresso Pd è ormai pronto a entrare nella fase cruciale. Ecco tutto quello che sta succedendo nel Partito Democratico.

Con le dimissioni dal ruolo di segretario da parte di Matteo Renzi, la scorsa settimana si è aperta in via ufficiale la fase congressuale all’interno del Partito Democratico.

Questo significa che, d’ora in avanti, ci sarà un periodo molto simile ad una campagna elettorale, in cui alcuni candidati si sfideranno per la poltrona di segretario.

Chi sono i candidati per il ruolo di segretario del Pd

Al momento, i candidati per il ruolo di nuovo segretario del Partito Democratico sono quattro.

Il primo è il segretario uscente e ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Di fatto, è il favorito per la vittoria finale. Nonostante la sua ormai comprovata esperienza al vertice, resta l’uomo nuovo del Pd.

Il primo sfidante è il governatore della Puglia Michele Emiliano. Dopo aver annunciato la decisione di abbandonare il Pd, Emiliano è tornato sui suoi passi, dicendosi intenzionato comunque a combattere. Potrebbe godere dell’appoggio dei bersaniani e dei dalemiani più moderati, quelli che non condividono la scelta della scissione da parte dei due vecchi dirigenti.

A correre per il ruolo di segretario ci sarà anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Si tratta della vera alternativa a Matteo Renzi. Secondo molti, Orlando è l’unico in grado, volendo usare un paradosso, di portare via i renziani a Renzi.

L’ultima candidata è la coordinatrice torinese dei moderati Carlotta Salerno. Il quarto uomo è una donna e, in questa frase, c’è tutta l’importanza di quest’ultima candidatura.

In una corsa a quattro, infatti, le regole congressuali del Pd avrebbero potuto bypassare il voto degli iscritti dei circoli e andare direttamente alla seconda fase delle primarie. La presenza di una donna – almeno una – garantisce che il congresso del Pd non sia una questione esclusiva fra uomini. Questione di facciata, non c’è dubbio, ma il tema è uno di quelli in cui forma e sostanza si compenetrano.

Quando saranno le primarie del Pd

I renziani hanno spinto fino all’ultimo per votare il prossimo 9 aprile, ma alla fine la decisione è stata per il 30 aprile. Si voterà fra le 8 del mattino e le 20. La proclamazione del nuovo segretario sarà invece in occasione dell’assemblea nazionale del 7 maggio.

Quali sono le conseguenze politiche

Dati i tempi del congresso del Partito Democratico, è tramontata in via definitiva l’ipotesi di voto a giugno, perché non ci sono più i tempi tecnici.