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Conseguenze dell'inazione per l' inquinamento: prima causa di morte entro 40 anni

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Tra 40anni  le dimensioni dell'economia globale potrebbero crescere del 50% e di conseguenza le emissioni di gas serra. Arriverà all'80% la domanda energetica, facendo diventare l'inquinamento dell'aria la prima causa di morte a livello globale. E' uno degli scenari previsti per il 2050 dal rappor...

vegetazioneTra 40anni le dimensioni dell’economia globale potrebbero crescere del 50% e di conseguenza le emissioni di gas serra. Arriverà all’80% la domanda energetica, facendo diventare l’inquinamento dell’aria la prima causa di morte a livello globale. E’ uno degli scenari previsti per il 2050 dal rapporto Ocse “Previsioni ambientali al 2050: le conseguenze dell’inazione”. Il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, ha spiegato che “rendere piu’ sostenibili l’agricoltura, la fornitura di acqua ed energia e l’industria, saranno i temi critici entro il 2050 per rispondere ai bisogni di oltre 9 miliardi di persone”. Secondo l’Ocse e’ urgente che i governi adottino eco-tasse per rendere sempre meno convenienti le produzioni inquinanti, favorire l’emission trading, stabilire con piu’ esattezza il valore delle risorse naturali e incoraggiare le tecnologie verdi. Altrimenti l’inquinamento sarà la prima causa di morte entro quarant’anni.

Agire ora per evitare danni colossali entro quarant’anni, con un aumento del 50% delle emissioni di gas serra e l’inquinamento dell’aria come prima causa di morte a livello globale. Questi solo alcuni degli scenari previsti per il 2050 secondo l’Ocse, se non ci sarà un cambio di rotta dei governi per la protezione dell’ambiente.

All’innalzamento della qualità della vita potrebbe corrispondere un’aumento della domanda di energia appunto e di cibo e di prelievi delle risorse naturali, con le conseguenti distruzioni degli habitat, impoverimenti ecologici, inquinamenti ed emissioni ancora maggiori. “Rendere più verdi l’agricoltura, la fornitura di acqua ed energia, l’industria, saranno temi critici entro il 2050 – ha dichiarato il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria – per rispondere ai bisogni di oltre 9 miliardi di persone. Abbiamo già assistito al collasso di alcune specie di pesci a causa dell’eccesso di pesca, con impatti significativi sulle comunità locali, mentre serie carenze d’acqua sono una minaccia incombente per l’agricoltura. Queste enormi sfide non si possono affrontare ciascuno per conto proprio, ma devono essere gestiti nel contesto di altre sfide globali, come il cibo, la sicurezza energetica e la diminuzione della povertà”. Per affrontare il futuro è importante agire da adesso con tasse ambientali, con schemi di scambio delle emissioni per far pagare di più chi inquina, per dare un nuovo e più giusto prezzo alle risorse e ai servizi garantiti dagli ecosistemi come l’aria pulita, l’acqua e la biodiversità, incoraggiare l’innovazione verde rendendo le produzioni e le modalità di consumo più inquinanti anche le più costose e dare il sostegno pubblico alla ricerca. Il numero di decessi prematuri a causa dell’esposizione ai particolati inquinanti che provocano danni respiratori potrebbe raddoppiare nel mondo rispetto agli attuali 3,6 milioni l’anno, in particolare in Cina e India. A causa dell’invecchiamento della popolazione e la concentrazione in città, i paesi dell’Ocse sono quelli candidati ad avere il tasso maggiore di morti premature per via del livello di ozono terrestre nel 2050, secondi solo all’India.

Se i paesi industrializzati rispettassero gli impegni presentati all’ultima conferenza Onu sul clima di Cancun, tramite il pagamento dei permessi per le emissioni di CO2, gli introiti fiscali di questo meccanismo sarebbero equivalenti ad oltre lo 0,6% del Pil di questi paesi nel 2020 (oltre 250 miliardi di dollari). Rimandare iniziative fino al 2020 oppure adottarne di più soft, significherebbe dover aumentare gli sforzi successivamente, con un aumento dei costi del 50% nel 2050 rispetto ad oggi, oltre a maggiori rischi ambientali. E’ importante che ognuno di noi prenda coscienza della realtà da subito. Non c’è tempo da perdere.