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Consigli per la manutenzione della piscina

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Qui di seguito una breve guida su come mantenere pulita una piscina

Costruire una piscina, acquistare questo idilliaco comfort, e lasciare che si deteriori è davvero un peccato. La manutenzione della piscina è molto importante, non può essere tralasciata. Il cloro, la depurazione, la pulizia sono aspetti essenziali che vanno certamente curati per mantenere la propria piscina sicura ed efficiente.

Prima di acquistare una piscina

Sembra banale ma è fondamentale, bisogna valutare in anticipo le dimensioni per calcolare il peso della piscina piena. Potreste essere sorpresi da quanto sia elevato il peso dell’acqua e se il luogo dove pensate di metterla non lo sopporta, sopravviene un crollo, per cui fate molta attenzione.

Le altre cose importanti da considerare sono la presenza in zona dei seguenti elementi:

una presa di corrente per l’impianto filtrante (pompa).
rubinetto per il carico acqua (canna da giardino).
impianto di scarico acqua.

L’acqua

Come fare per mantenere pulita e limpida l’acqua della piscina? Lasciando l’acqua stagnante in una piscina grande o piccola che sia, e specialmente all’aperto (condizione normale), comporta un bel problema. Dopo pochi giorni si comincia a creare una patina scivolosa dovuta allo sporco ed alle alghe che si vanno formando. Questo inconveniente ci obbliga quindi a sostituire l’acqua e ripulire la piscina. Maggiori sono le dimensioni della piscina più lunghe ed onerose queste operazioni di ripristino.

Gli interventi si dividono in due principali categorie:

Le azioni meccaniche e le azioni chimiche.
Entrambe sono di basilare ed equivalente importanza, infatti in mancanza dell’una l’altra si dimostra insufficiente.

Interventi meccanici: rimozione delle impurità

Prima di tutto bisogna togliere dall’acqua tutte le foglie, gli insetti e quant’altro cada nella piscina. Per tale scopo si può usare una retina sottile con braccio telescopico che ricorda molto un’acchiappa farfalle. Questa consente di operare comodamente sia sulla superficie dell’acqua sia in profondità.

Pulizia del filtro a carta

Questa operazione rimane in assoluto la più importante per mantenere il filtro come nuovo. Altrettanto importante è la frequenza di questa pulizia, bisogna ripeterla almeno due volta al giorno, al mattino ed alla sera. Questa operazione di pulizia consiste semplicemente nel lavaggio tramite un forte spruzzo con la canna dell’acqua su tutta la superficie filtrante. In tal modo il filtro torna bianco e splendente, come nuovo. Senza questo frequente lavaggio dopo pochi giorni di attività (tre o quattro) diventa irrimediabilmente sporco e di conseguenza va cambiato con uno nuovo per poter mantenere l’acqua pulita.
Con frequenza decisamente minore, diciamo quando si rende necessario, bisogna rimuovere le particelle di sporco (che si accumulano tra le pieghe del filtro) con le dita sciacquandolo sotto al rubinetto del lavandino. Via via che il filtro si sporca, si intasa ed oppone maggiore resistenza al passaggio dell’acqua, quando il filtro è appena stato pulito o sostituito con uno nuovo il getto di acqua reimmesso dalla pompa ha un flusso decisamente superiore. Questo consente alla pompa di filtrare un volume d’acqua maggiore e quindi favorisce un buon risultato complessivo.

Aspirazione del fondale

Sul fondo della piscina dopo alcuni giorni inizia a depositarsi del materiale, briciole, peli, capelli, insetti morti eccetera. Il trattamento ideale sarebbe quello di passare un’aspirapolvere adatto all’acqua. Esistono infatti delle apposite spazzole corredate di un tubo che va collegato alla bocchetta di aspirazione della pompa che filtra l’acqua della piscina. In alternativa si può usare la canna dell’acqua da giardino, svitando la retina della bocchetta in modo da poter infilare nel tubo di aspirazione un tratto della canna (circa 25 cm) e usare l’altro estremo per aspirare le varie particelle sul fondo. Questa operazione va eseguita una volta alla settimana
Un consiglio: prima di cominciare conviene inserire nella pompa un filtro di carta vecchio.

Pulizia a cadenza prolungata

Una volta ogni due mesi o quando si rende necessario è consigliabile pulire, anche solo sfregando con le dita, intorno alle giunture di saldatura del fondo e del tappo di scarico, senza dover per forza svuotare la piscina. Infatti, nonostante tutte le altre manutenzioni siano eseguite correttamente, dopo un lungo periodo di esercizio nei punti dove vi sia minore movimento di acqua si nota l’iniziale formazione di alghe che vanno assolutamente rimosse pena l’inquinamento progressivo delle zone ancora pulite.

Pulizia finale: l’idropulitrice

L’idropulitrice va molto bene per ripulire il fondo della piscina quando si formano alghe anche se l’operazione finale rimane il passaggio manuale dello straccio per arrivare bene in tutte le giunture e pieghe del telo. Notare che queste operazioni di pulizia vanno eseguite anche all’esterno del telo che in contatto con il piano d’appoggio avrà inevitabilmente formato delle alghe.

Intervento chimico: kit di analisi, misura ph e cloro

Si tratta dell’indispensabile strumento per la misurazione dei due parametri fondamentali per il trattamento dell’acqua in piscina, l’acidità (PH) ed il cloro (CL).
Il valore ideale di acidità dell’acqua dev’essere compreso tra 7,2 e 7,6 punti di PH, mentre il valore di cloro presente nell’acqua deve essere tra 1,0 ed 1,5 punti di CL.
Solo dopo la corretta misurazione dei due parametri citati si può procedere alla eventuale correzione tramite aggiunta di sostanze chimiche in quantità adeguata allo scopo. In commercio esistono diversi tipi di kit di analisi, l’importante è seguire e rispettare attentamente le istruzioni riportate sulle confezioni

Regolatori di PH

Ne esistono di due tipi: “PH meno” o riduttore di PH granulare e “PH più” o elevatore di PH
Maggiormente servirà il riduttore dato che la presenza dei bagnanti tende ad alzare il PH.

Cloro

Ne esistono due tipi:
DICLORO ISOCIANURATO 56% – TRICLORO 90%
Il dicloro si presenta in granuli quasi come il sale grosso e serve per il trattamento d’urto iniziale. Va comunque bene anche per il mantenimento con dose ridotta. Il tricloro invece si presenta in pastiglioni da 20 gr. e serve solo per il mantenimento. Si usa mettendolo in un dispensatore galleggiante detto skimmer. Si apre e si inseriscono all’interno un paio di pastiglie di cloro a rilascio costante e questo provvede a mantenere il corretto livello di cloro nell’acqua. In caso serva, si ricorda di aggiungere dell’antialga seguendo sempre le istruzioni.