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Contratti fissi: nel 2015 il 60% con gli incentivi pubblici

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È il risultato di un’analisi del Centro studi ImpresaLavoro, basata su elaborazione di dati Inps Una piccola rivoluzione per i contratti fissi, una tendenza ormai crescente L'ANALISI - Su dieci contratti a tempo indeterminato stipulati l'anno scorsi, in oltre 6 casi il datore di lavoro ha ass...

È il risultato di un’analisi del Centro studi ImpresaLavoro, basata su elaborazione di dati Inps

Una piccola rivoluzione per i contratti fissi, una tendenza ormai crescente

L’ANALISI – Su dieci contratti a tempo indeterminato stipulati l’anno scorsi, in oltre 6 casi il datore di lavoro ha assunto beneficiando degli sgravi contributivi previsti dallo Stato. Parlando di cifre assolute, su 2 milioni e 363 mila assunzioni a tempo indeterminato o trasformazioni di contratto a termine, 1 milione e 442 mila hanno potuto usufruire degli incentivi straordinari previsti dal governo. Questo è il risultato di un’analisi fatta dal Centro studi «ImpresaLavoro», lo sportello telematico dove si incontrano domanda ed offerta di lavoro, basandosi sull’elaborazione di dati Inps. Il rapporto mostra un’evidente preoccupazione: gli incentivi hanno “dopato” il mercato, ma dicembre, il mese con in assoluto il maggior numero di contratti stipulati nell’anno (90.575 trasformazioni: il triplo rispetto ai mesi di settembre, ottobre, novembre e addirittura sei volte superiore rispetto a gennaio e febbraio), era l’ultima possibilità per usufruire degli incentivi. Che succederà adesso?

NUMERI FISSI E PERCENTUALI – Complessivamente nel 2015 sono stati attivati 5 milioni e 408 mila nuovi rapporti di lavoro, (+11,1% rispetto al 2014). Di questi contratti, sottolinea il rapporto di ImpresaLavoro, il 62% è rappresentato da assunzioni a termine (3 milioni e 353 mila), il 3,4% da contratti di apprendistato (184 mila) e il 34,6% che rimane (1 milione e 87 mila) da assunzioni a tempo indeterminato. I contributi statali hanno favorito queste nuove attivazioni nel 57,7% dei casi. Grazie anche a questi incentivi i nuovi contratti a tempo indeterminato sono cresciuti nell’ultimo anno del 46,9%. È calato invece il ricorso all’apprendistato (-20,3%) e rimangono stabili i contratti a termine (-0,4%), ovvero tutte quelle categorie che non usufruivano degli incentivi statali. LA massima parte delle trasformazioni ha riguardato contratti di lavoro temporanei, ma anche diversi apprendistati sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato grazie anche agli incentivi del governo che quindi, complessivamente, hanno interessato oltre il 70% di tutte le trasformazioni lavorative avvenute in Italia nell’ultimo anno.