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Coppa Italia, Lazio chiede la VAR per finale contro la Juventus

Coppa Italia, Lazio chiede la VAR per finale contro la Juventus

In vista della prossima finale di Coppa Italia contro la Juventus, la Lazio, vittima degli episodi arbitrali di Genova, chiede l'utilizzo della VAR.

Errare è umano. Ma perseverare è diabolico. Le sviste arbitrali, se ripetute, possono totalmente stravolgere il volto e le sorti di una partita. Ecco perchè la Lazio ha deciso di invocare la moviola in campo per la sfida di Coppa Italia del prossimo 2 giugno. L’arbitraggio di Maresca nel match contro il Genoa non è stato per nulla digerito dai biancocelesti, che si erano sollevati protestando per due calci di rigore non concessi dall’arbitro napoletano. Ma l’utilizzo della VAR potrebbe risolvere. E si è trovato d’accordo anche il presidente dell’Aia Marcello Nicchi. Ma sarà necessaria, in primis, una fase di sperimentazione.

La partita Juventus-Lazio verrà anticipata al 17 maggio nel caso in cui i bianconeri riuscissero ad accedere alla finale di Champions League. Intanto, sono in corso gli incontri tra Lega di Serie A e i vertici di Aia, Lazio e Juventus. La decisione definitiva è attesa per la fine del mese. Dal canto loro, gli stessi arbitri si sono dichiarati favorevoli e fiduciosi circa l’efficienza del meccanismo.

VAR: come funziona?

In Serie A, la VAR la si utilizza a partire dallo scorso ottobre, in modalità off-line. Su ordine della FIFA, la sperimentazione è iniziata in occasione dell’ultimo Mondiale per Club. Nel corso della semifinale che si era tenuta tra Atletico Nacional e Kashima Antlers, ad esempio, l’arbitro Kassai l’aveva utilizzata per assegnare un calcio di rigore.

Ci sono quattro situazioni in cui si interviene con la moviola: i gol, gli episodi in area di rigore, i cartellini rossi e, infine, lo scambio di persona in caso di sanzione disciplinare come ammonizioni o espulsioni.

I tempi di revisione sono molto bassi. In 3 secondi, si può rivedere la situazione grazie al monitor che manda in onda la gara in differita. In 7-8 secondi, invece, si hanno a disposizione le altre immagini da quattro prospettive differenti. Nel frattempo, si procede alla comunicazione al direttore di gara, affinché l’arbitro possa fermare il gioco appena il pallone si trova in una zona neutra di campo. In caso di decisione da rivedere, infine, ci vogliono 39 secondi. Un tempo che non va per nulla a incidere.