Emanuele Ruggerone La Corea del Nord è pronta all’attacco nucleare, deve esserlo, in ogni momento. È questo il monito lanciato dal leader Kim Jong Un nell’avviare una campagna di esercitazioni notturne per il lancio di missili. La Corea del Nord, ha detto Kim Jong Un, deve essere pronta in qualsiasi momento a porre in essere “attacchi mortali ai nemici da qualsiasi posto, da terra, aria, mare e anche da postazioni sottomarine”, pertanto occorre procedere ad un ulteriore sviluppo degli armamenti nucleari.
Nello scacchiere mondiale, Pyongyang rappresenta da tempo uno dei principali motivi di preoccupazione per i paesi Nato – con ovvio e particolare riferimento agli Stati Uniti – ma, soprattutto di recente, sembra che l’atteggiamento muscolare di Kim Jong Un abbia infastidito, e parecchio, anche Pechino. Con la minaccia del terrorismo jihadista alle porte di casa, il mondo occidentale si è spesso limitato a prendere atto delle uscite quasi scandalistiche del leader coreano, e, anche in questo caso, non sembra esserci motivo di pensare che le cose possano andare in modo diverso.
