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L'assurda corsa dei pannolini nata negli anni '50: ecco il Diaper Derby

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Negli anni '50 nacque il Diaper Derby, ovvero la Corsa dei Pannolini, che vedeva partecipare neonati tra i 9 e i 18 mesi, ancora oggi praticata negli USA

Tra il 1946 e il 1955 un evento annuale particolarmente rumoroso animava la piccola cittadina di Palisades Park, nel New Jersey. Si trattava del Diaper Derby o Gara dei Pannolini. Essa vedeva gareggiare neonati di età compresa tra i 9 e i 18 mesi.

Le corse dei pannolini furono competizioni combattute in modo molto sentito, piene di urla, pianti e capricci, che attiravano un pubblico enorme. I bambini venivano collocati sulla striscia di partenza da madri e padri molto coinvolti. Poi veniva incitati a oltrepassare il cancello, simile a quello usato nelle corse dei cavalli. Lo scopo era quella di per andare “di corsa” verso la meta finale, tra gli scroscianti applausi della folla.

Al grido di “pronti, partenza, via”, la corsa aveva inizio. I bambini venivano attirati verso il traguardo dagli incitamenti delle madri e di altri membri della famiglia. Il percorso veniva reso allentante da una sfilza di giocattoli appoggiati ad hoc. I piccoli concorrenti venivano infine premiati con animali di peluche collocati al traguardo. Ma i vincitori ricevevano anche un libretto di risparmio e in alcuni casi una corona speciale. Secondo un numero del 1946 del magazine Life, le gare erano “ridicole tanto quanto è possibile immaginare”.

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Gara dei pannolini: oggi come ieri

Durante l’ottava manifestazione annuale sponsorizzata dal “National Institute of Diaper Services”, i partecipanti avevano gareggiato su un percorso lungo addirittura quindici metri. Durante la gara alcuni bambini si addormentarono prima di attraversare la linea di arrivo. Uno di loro fu persone squalificato perché iniziò a camminare sulle proprie gambe! Ad altri neonati, nel frattempo, l’attenzione del pubblico fu rubata dalle loro stesse madri. Le donne si lamentavano infatti dei ritardi delle gare in corso, perché a volte riuscivano ad andare avanti anche per tre ore di fila.

I concorrenti partecipavano alla gara con alcuni soprannomi ritenuti adeguati, come “l’urlatore”, “può fermarsi e piangere” o “carico pesante”. Tale appellativi venivano riportati in un apposito cartellone collocati ai margini del campo di gara. Sullo stesso cartellone erano anche segnate le quote delle scommesse sui bambini, che non è certo avvenissero concretamente. Dopo 4 batterie, ciascun vincitore portava a casa un premio pari a cinquanta dollari. Talvolta gli sponsor facevano indossare al bambino una corona sulla quale era apporto il loro marchio. Più che un premio, forse era una vera punizione…

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Nonostante simili manifestazioni siano vietate, negli Stati Uniti vengono praticate ancora oggi, come dimostrano queste foto e numerosi video caricati su YouTube.