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Cruciverba: sostanza velenosa usata in medicina (6 lettere)

curaro

Qual è quella sostanza velenosa che viene usata in chirurgia come anestetico? Ecco la soluzione.

Eccoci, ancora una volta, a cercare di rispondere alle definizioni più ricorrenti nei giochi enigmistici. Capita spesso, infatti, che nei cruciverba si faccia largo uso di definizioni che tornano ciclicamente. Una delle domande che si possono incontrare con maggiore frequenza riguarda una sostanza velenosa, usata anche in medicina. Conoscete la risposta? Vi diamo un aiuto, lo stesso che potete avere risolvendo un cruciverba: la parola è composta da sei lettere. Avete capito? Ebbene sì, la risposta esatta è curaro. Ecco cos’è e come viene usata.

Un veleno usato in medicina

Il curaro è una sostanza velenosa usata da tempo da alcune popolazioni come arma, in particolare durante le sessioni di caccia. Il suo utilizzo è testimoniato già da secoli dalle popolazioni precolombiane. Soprattutto le popolazioni indigene dell’Amazzonia, infatti, sono solite bagnare la punta delle frecce da scagliare con qualche goccia di veleno. Per anni, gli studiosi hanno studiato questa tecnica affascinante, riuscendo a identificare il metodo di estrazione del curaro usato da questi indigene. La risorsa principale è la corteccia di alberi diversi che dà luogo a differenti tipi di sostanza. Dopo aver fatto essiccare su fuoco bassissimo la corteccia, questa viene lasciata a bollire per qualche giorno insieme a infusi e macerati diversi. Il risultato è un decotto di consistenza densa, la cui efficacia è stata talmente lampante che, nel tempo, si è capito potesse tornare utile anche per scopi medici.

Il curaro in medicina

Da una sostanza essenzialmente scoperta da popolazioni indigene dell’Amazzonia si è arrivati, dunque, a un prodotto medico di grande importanza. Oggi, infatti, i curari sono fondamentali soprattutto nella fase dell’analgesia chirurgica. A fare la parte del leone in questa scoperta scientifica, dunque, sono state le conoscenze di popolazioni locali, attente alle proprietà intrinseche di piante e fiori. Oggi, la sostanza viene usata sia come prodotto naturale che come composto di sintesi. Il risultato non cambia.

Il curaro come analgesico

Dalla scoperta delle proprietà velenose del curaro, quindi, si è arrivati a estorcerne un uso scientifico fondamentale. Il sistema di funzionamento di tali sostanze agisce a livello fisico, di fatto bloccando la trasmissione neuromuscolare degli stimoli. Questo sta alla base del suo uso in analgesia. Ovviamente, in base alla dose di somministrazione e al tipo di curaro utilizzato (cioè, da quali piante la sostanza viene estratta) si avranno effetti diversi. Mentre gli animali colpiti da frecce avvelenate morivano per asfissia perché il diaframma smetteva di funzionare, in chirurgia si sfruttano le capacità di paralizzare e rilassare momentaneamente i muscoli. Il fatto che l’intestino umano non proceda all’assorbimento della sostanza, inoltre, rende il curaro completamente innocuo se assunto per via orale.

Il curaro nei cruciverba

Ecco, dunque, che la soluzione alla definizione di partenza è stata svelata. I curari, sostanze di diverso tipo estratte da piante differenti, sono dunque uno dei veleni usati oggi in ambito medico.