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Cyberbullismo su Instagram, la denuncia di una madre: “Mia figlia rovinata dalle bugie”

Cuberbullismo

Diffusione del cyberbullismo su Instagram: una madre napoletana denuncia che la figlia 13enne è stata sbeffeggiata con bugie a sfondo sessuale su Instagram Stories. Indagini in corso.

Il caso

Pericolo bullismo sul web

Instagram è la nuova frontiera del cyberbullismo, il bullismo sul web. Lo sa bene una ragazzina napoletana di 13 anni, prossima a cominciare il liceo, la cui madre ha denunciato sulle pagine del quotidiano partenopeo Il Mattino che sua figlia, in questi giorni, è stata pesantemente sbeffeggiata su una Instagram Stories “per un presunto rapporto sessuale che avrebbe avuto con un ragazzo più grande di lei”. Presunto appunto: sull’adolescente infatti, sottolinea la mamma, “sono state raccontate falsità di ogni genere”. “Sono disgustata, letteralmente schifata”, dice la signora Luisa, aggiungendo che sua figlia “è sconvolta” e “ha chiesto informazioni ad alcuni coetanei per risalire agli autori dei post. Per fortuna la ‘Storia’ è rimasta in rete per sole 24 ore” secondo la prassi. Ora i genitori della 13enne pensano di passare alle vie legali. “Siamo preoccupati – affermano – che con l’inizio dell’anno scolastico questo fenomeno possa degenerare ulteriormente. A quest’età i ragazzi sono molto fragili, poiché ancora alla scoperta di loro stessi. Per questo la loro privacy deve essere tutelata”.

Indagini già in corso nel Napoletano

Polizia al lavoro

Anche se la denuncia formale non è ancora arrivata, la Polizia Carabinieri hanno cominciato ad indagare sulle pagine Instagram su cui utenti in forma anomia, pubblicano pettegolezzi e volgarità, per scoprire quali coetanei prendano di mira: gli argomenti sono generalmente amore e sesso, corredati ovviamente con foto hard. Per ora sono già emersi diversi casi nel Napoletano: nel capoluogo campano persino nel “quartiere bene” del Vomero e in quello di Pianura, mentre in provincia in comuni come Marano di Napoli, Qualiano, Giugliano e Mugnano di Napoli. Nonostante come già detto le “notizie” pubblicate su Instagram Stories rimangano on-line solo per 24 ore, si diffondono molto rapidamente – secondo la richiesta di chi le ha postate per primo – e, con il fango che si lasciano dietro, “rimangono” nell’immaginario dei giovanissimi che le leggono, facendo partire la gogna. Capita che i profili vengano individuati e chiusi, ma poche ore dopo riaprano con un altro nome.

Il caso della 31enne Tiziana Cantone

Bullismo su una 31enne

Ricordiamo che il 13 settembre dello scorso anno una ragazza napoletana di 31 anni, Tiziana Cantone, si era impiccata, dopo aver deciso di fuggire insieme alla madre a Mugnano di Napoli per la vergogna, a causa dell’indesiderata diffusione on-line di sei video porno girati con diversi uomini, probabilmente su istigazione dell’ex fidanzato, Sergio Di Palo, e mandati privatamente ad altri di cui credeva di potersi fidare: cosa potrebbe succedere a pre-adolescenti e adolescenti, che come si sa sono ancora in un’età fragile, se circolano Instagram Stories diffamatorie e molto spesso false sul loro conto?