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Dal moto apparente al moto reale: Temporary illusions

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Fino al 19 Gennaio 2013, la Galleria OltreDimore di Bologna ospita le opere di uno degli artisti più ingegnosi della nostra scena contemporanea: Nicola Evangelisti. La mostra, a cura di Olivia Spatola con la collaborazione di Eli Sassoli dè Bianchi, inaugurata il 30 Novembre sotto il nome di ...

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Fino al 19 Gennaio 2013, la Galleria OltreDimore di Bologna ospita le opere di uno degli artisti più ingegnosi della nostra scena contemporanea: Nicola Evangelisti. La mostra, a cura di Olivia Spatola con la collaborazione di Eli Sassoli dè Bianchi, inaugurata il 30 Novembre sotto il nome di Temporary illusions, ci consentirà di instaurare con l’Arte un rapporto assai vivo e dinamico. A dominare nello spazio è una video – installazione. La maestà della scena è la moneta da un euro. Una moneta è una moneta, solo una moneta, direte. Certo, ma l’artista ha fatto sì che lo spettatore andasse a raggiungere con essa un rapporto travolgente e stravolgente. È un’opera interattiva che si vivifica attraverso il pubblico. Il nostro grado di partecipazione non si limita solo all’osservazione, l’opera, per essere vista nella sua completezza, necessita del fragore di un battito di mani o quant’altro ci venga in mente per far rumore.

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Saremo noi i compositori finali del lavoro artistico, partecipando così più intensamente all’avventura creativa dell’artista. Mediane il rumore prodotto la video – installazione prende vita e compare la moneta che corre all’interno di un tunnel fatto di raggi verdastri luminescenti. Fautore di questa corsa sarà lo spettatore, egli ne deciderà il tempo, ovvero, deciderà, attraverso il rumore prodotto, se questa corsa sarà repentina o graduale. Un moto figurale che s’incalza all’interno di una trama in cui il soldo finisce il suo percorso esplodendo drammaticamente. Uno scoppio la cui tragicità è accresciuta da melodie tradizionali tibetane che echeggiano incessantemente nella sala, le quali, intrecciate ad un vibrante suono di monete che cadono e a voci dal tono isterico, diventano metafora e compenetrazione diretta della nostra realtà oggettiva. La moneta da un euro è il prodotto di un lungo processo di sviluppo, di una lunga serie di rivoluzioni sociali. A ciascuna delle fasi di codesto sviluppo corrisponde un progresso economico, un progresso che, però, Evangelisti sente ormai divenuto la base unica e totale su cui regge il nostro sistema pubblico, il quale ha demolito senza pietà tutti i legami umani, non lasciando nel suo percorso, fra uomo e uomo, altri vincoli da quelli in fuori del nudo interesse dei soldi. Il timbro inquieto delle voci, in correlazione con il rumore degli spiccioli che cadono, diventano il tono espressivo del desiderio ossessivo di richezza. Esse, tra melodie trascendentali, paiono implorare il denaro allo stesso modo in cui gli zombie all’interno di un film dell’orrore strepitano in smania di mangiare carne umana. Una specie di polifonia satirica nel cui spartito entra solo ed esclusivamente il mondo del business, dei soldi. Tutto ciò è accentuato dalle installazioni in bossoli, le quali ornano le pareti della sala

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mediante scritte luminescenti dorate. Sembrano le giganti insegne bancarie color oro che impestano le strade delle nostre città, divenendo comunicatrici ammalianti di buoni investimenti e facili guadagni. A tacere dei nostri rumori anche la moneta della video – installazione tace, come una bestia feroce assassina, sparisce nella confortevole oscurità. Notevole, di forte impatto percettivo, è l’ologramma di un euro. Opera realizzata da Nicola Evangelisti in collaborazione con l’artista Mauro Melotti. A fare da cornice al soldo è una struttura triangolare che, mediante giochi di luce, dà l’idea di una piramide tridimensionale. Al suo interno l’immagine del soldo è intatta, ma davanti ai nostri occhi, sospesa nell’aria appare scheggiata. Ognuno di noi sarà portato a saggiare l’illusione di solidità della moneta.

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Mediante la sua composizione quest’opera sembra generare energie moderne all’interno di forze antiche, tradizionali, strettamente legate al mito e al simbolo. La piramide nell’antico Egitto oltre ad avere uno scopo funerario, veniva utilizzata anche per le Ziggurat, il tempio caratteristico delle religioni sumera, babilonese e assira. La forma triangolare rappresentava la volontà dell’uomo di avvicinarsi sempre di più al cielo e quindi alle sue divinità, essa era emblema di una comunicazione simbolica fra gli dei e gli umani, il tramite con le energie celesti. La moneta incorniciata nella “pseudo” piramide è un chiaro segno del nostro nuovo odierno indirizzamento, pare che l’artista ci voglia dire che nella nostra era non vi è più spazio per nessun dio mistico.

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Nella nostra piramide celeste ora c’è posto solo per un dio: il dio denaro. Evangelista con Temporary illusions è riuscito ad essere poeta e artista, illusionista e realista di un paesaggio sociale che ha riversato tutto sul denaro. Una logica monetaria ossessiva che pervade la nostra dimensione locale e globale, che impone tutti a farne parte per esistere nel grande sistema metropolitano. Una logica che ormai, giunta a dominio, ha logorato, scheggiato tutte quelle condizioni di vita che erano umane, “feudali”, idilliache. Ormai saltate in aria, deflagrate come la moneta rappresentata da Evangelisti, regina della mostra e artefice bruciante dell’illusorio splendore della nostra realtà.
Nota Critica: Mattea Micello