> > Dejà vu: la teoria degli universi paralleli potrebbe spiegare il fenomeno

Dejà vu: la teoria degli universi paralleli potrebbe spiegare il fenomeno

dejà vu

Il dejà vu è uno dei fenomeni più affascinanti da spiegare ma al contempo misteriosi, tale fenomeno va spiegato con la teoria degli universi paralleli

Fino ad ora il fenomeno del dejà vu è stato spiegato con le pieghe dei neuroni o della psiche. Ma la domanda sorge spontanea: e se fosse da tutt’altra parte? Questo mistero è ancora uno dei pochi ancora insoluti. Il dejà vu rappresenta indubbiamente una delle esperienze più intriganti e bizzarre: che cosa vuole dire la sensazione di scena “vissuta” o di “già visto”. Tutto questo che all’improvviso va a sovrapporsi alla vita in corso.
È bene ricordare che finora le spiegazioni del fenomeno solo le più svariate. Cercheremo di dare una spiegazione logica del fenomeno facendo riferimento a studiosi e scienziati del passato.
dejà vu

La spiegazione dello strano fenomeno del dejà vu

Innanzitutto, è bene ricordare che Aristotele considerava il fenomeno come una forma di disturbo psichico (“dei pazzi”, per la precisione). Invece, qualche secolo dopo Nietzsche, che aveva dei problemi psichiatrici, lo riteneva la prova dell’immortale ritorno dell’uguale. Tutte queste esperienze rimangono, per svariati motivi, incastrate nei fili reali della storia. L’insieme di tutto ciò si arrotola in una maniera evidente per poi srotolarsi ancora.

Altre spiegazioni plausibili del dejà vu

Alla luce di quanto esposto in precedenza, la spiegazione più plausibile è collegata alla stanchezza. E questo con una evidente alterazione della sensibilità. La cosa si manifesta con un ritardo evidente tra l’invio e la successiva elaborazione generale dei segnali sensoriali. L’insieme di tutto questa fa in modo che i fenomeni collegati al dejà vu vengano percepiti in un modo particolare (sfasato per l’appunto). L’unione di tutto questo crea una sensazione di ripetizione, leggermente confusa.
dejà vu

Gli studi sul dejà vu compiuti da altri scienziati

Il fisico americano (di origine giapponese) Michio Kaku afferma che le considerazioni fatte in precedenza potrebbero essere non del tutto vere. Fino ad ora, visto che si trattava di un qualcosa di psichico, si è cercato di dare una risposta plausibile al dejà vu, facendo riferimento alla mente e al cervello. E forse questo metodo è da considerare errato. Infatti, come è possibile escludere a priori, si domanda il fisico, che non ci troviamo dinanzi ad un fenomeno complesso che agisca, invece, a livello del tutto universale?
dejà vu

Il pensiero di altri esperti del settore

Altre persone sono convinte del fatto che il dejà vu si manifesti nel momento in cui alcuni frammenti di ricordi, immagazzinati nella mente umana, ritornano alla coscienza (e questo in modo alquanto confuso). Questi ricordi sono richiamati da dei tratti raffiguranti l’ambiente circostante e somigliano in tutto a qualcosa che abbiamo già visto e vissuto in precedenza. Altri studiosi si domandano con insistenza: “E se tutto questo non fosse un momento di sovrapposizione tra differenti universi?”. Kaku sostiene con convinzione la teoria del multiverso. Questa teoria ipotizza in qualche modo l’esistenza di (in)finiti universi. Questi ultimi sono contemporaneamente paralleli. E se è vera questa affermazione, allora esistono infinite versioni di ciascun individuo. E queste separate, distanti. Ma non è del tutto improbabile che, talune volte, delle anomalie di sistema non diano luogo a delle distorsioni. Come per esempio: i dejà vu.
dejà vu

Altro esempio pratico del fenomeno

Possiamo prendere come riferimento l’esempio di una radio posizionata in una stanza: se risulta essere sintonizzata sulla Bbc, allora questa trasmetterà i segnali della Bbc. Ma parallelamente non si può escludere che non siano presenti le frequenze di altre radio, magari di altri Paesi, e anche di diversi corpi celesti. Tutte le entità vibrano contemporaneamente nella stanza, ma è anche vero che la radio è collegata solamente su di una stazione. La cosa vale anche per i nostri cervelli: gli universi paralleli sono nel medesimo luogo, ma contemporaneamente si è sintonizzati su uno solo. Se si verifica l’ipotesi che tra i diversi segnali radio, sono presenti delle interferenze, questo avviene perché il dejà vu può essere una tipologia particolare di interferenza.