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Detroit, città abbandonata del Michigan

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Alla fine del XIX secolo Detroit, nello Stato americano del Michigan - conosciuta in Italia anche per la canzone di Fred Bongusto “Spaghetti a Detroit” -, era una grande città in espansione, chiamata “la Parigi del West” per via della sua imponente architettura e dei lunghi viali. Trovand...

Alla fine del XIX secolo Detroit, nello Stato americano del Michigan – conosciuta in Italia anche per la canzone di Fred Bongusto “Spaghetti a Detroit” -, era una grande città in espansione, chiamata “la Parigi del West” per via della sua imponente architettura e dei lunghi viali. Trovandosi sulla rete fluviale dei Grandi Laghi, diventò un importante centro di trasporti, cantieri navali e industrie. E’ in questo contesto che sorsero le celeberrime aziende automobilistiche Ford, Chrysler e Dodge, che fecero denominare Detroit “Motor City”, la “Città del Motore”. Contemporaneamente si ebbe un grande boom edilizio soprattutto con la costruzione di grattacieli in stile Art déco e neogotico negli Anni Venti del Novecento. Tutto questo benessere portò alla affluenza nella città americana dei famosi migranti europei in cerca di lavoro e anche di americani del Sud degli Stati Uniti. In breve tempo Detroit diventò il quarto più grande centro abitato del Nord America.

La crisi economica, i conflitti tra bianchi e neri l’abbandono

L’età della prosperità non era però destinata a durare, anche perché si ebbe una progressiva diminuzione della popolazione: molti bianchi se ne andarono in seguito all’episodio passato alla storia come “12th Street Riot” nel 1967 e semmai aumentò la popolazione nera dal Sud; poi, proprio a causa delle tensioni razziali, Detroit venne lasciata anche da negozianti e piccoli proprietari e rapidamente diminuirono gli introiti delle tasse. In dieci anni molti edifici nella zona sud-est della città vennero abbandonati, rimanendo per anni nel degrado. Non solo: la crisi della benzina verificatasi tra il 1973 e il 1979, colpì pesantemente la florida industria automobilistica, che fu costretta a licenziare numerosi dipendenti o a chiudere e anche questo contribuì agli abbandoni. Il 18 Luglio del 2013, Detroit ha dichiarato il fallimento, non essendo in grado di pagare debiti tra i 18 e i 20 miliardi di dollari, e il 10 Dicembre 2014 è uscita dal regime di amministrazione controllata.

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