> > Ragazzo disabile non può parlare: i suoi compagni gli prestano la voce agli ...

Ragazzo disabile non può parlare: i suoi compagni gli prestano la voce agli esami di Maturità

disabile

Amrik è un ragazzo disabile che non può parlare: i suoi compagni Marcello e Giorgia si sono offerti di presentare la sua tesi all'esame di Maturità

Marcello, Giorgia e Amrik sono sicuramente i veri eroi degli esami di Maturità di questo 2017. I tre ragazzi, tutti maturandi presso l’Istituto Manzoni di Suzzara, in provincia di Mantova, sono stati infatti i protagonisti di una storia commovente. Hanno dimostrato davvero la loro maturità con un esempio eccellente di empatia, solidarietà e inclusione. Perché uno di loro è disabile e gli altri due lo hanno aiutato a diplomarsi prestandogli la loro voce.

Amrik ha 19 anni e a causa di una grave disabilità non può parlare. Per comunicare con gli altri usa uno speciale computer, ma i passaggi sono spesso molto lenti. Con gli amici, come con Marcello e con Giorgia, si esprime a gesti e sorrisi. E gli amici assicurano che si fa capire benissimo. «Volevamo che riuscisse a diplomarsi. È stato il primo allievo con gravi disabilità a farlo nell’istituto», hanno spiegato i due amici. I quali hanno domandato e poi ottenuto dalla preside dell’istituto Paola Bruschi di poter esporre oralmente la tesina di Maturità del loro compagno. Il titolo scelto da Amrik è emblematico, tanto da commuovere la commissione: Una testa per emozionare, un cuore per capire.

Amrik, disabile, e la sua voglia di vivere con normalità

Quando Amrik si era iscritto al Liceo Scientifico Manzoni di Suzzara cinque anni fa, in molti si erano stupiti. Si era iscritto al liceo con opzione delle scienze applicate, nonostante la sua disabilità grave. Non esistevano precedenti, come ha raccontato Paola Bruschi, la preside dell’istituto. La quale ha poi aggiunto: “Oggi ci auguriamo che il precedente sia lui! Sta già accadendo. Naturalmente il contesto deve essere flessibile. Gli insegnanti di sostegno devono essere pensati fino in fondo come docenti dell’intera classe, per creare la necessaria osmosi fra tutti i ragazzi”.

Marcello e Giorgia raccontano che Amrik nel corso degli anni di studio ha dato loro molto dal punto di vista affettivo. Il loro desiderio era che riuscisse a completare il suo percorso scolastico fino alla fine, come tutti. “È stato bello accompagnarlo con la nostra voce», hanno detto i due super amici. La preside dell’istituto ha spiegato: «Dal prossimo anno accoglieremo una trentina di nuovi alunni disabili. Vogliamo che Amrik sia un precedente, perché l’inclusione non può e non deve essere solo di facciata». Una delle professoresse dei tre studenti ha commentato la notizia su Facebook. «La vita, anche nel dolore, può essere un’esperienza meravigliosa se incroci persone per bene».