Marco Tringali Ecco come diventare un hacker professionista, cosa bisogna sapere e come operano solitamente i pirati informatici.
Se stai cercando informazioni su come diventare un hacker professionista, in questo articolo ti daremo alcuni consigli preziosi. Iniziamo dall’analizzare proprio le origini della parole ‘Hacker’. Il verbo ‘to hack’ significa proprio attaccare, violare. L’hacker è proprio colui che vìola i sistemi informatici, accedendo a reti informatiche protette, mettendone a soqquadro la stabilità e accedendo ad informazioni privilegiate e coperte da riservatezza.
Grazie alla conoscenza avanzata di vari linguaggi di programmazione, l’hacker può curiosare nei sistemi informatici altrui, ma non sempre per scopi negativi. Chi invece dovrebbe preoccupare è la figura del ‘cracker‘ cioè colui che si introduce nelle reti informatiche protette per commettere furti o atti vandalici.
Ma cosa dobbiamo imparare per diventare un hacker professionista ? E’ fondamentale studiare approfonditamente i linguaggi di programmazione e i linguaggi web come Php, Html, Css ect..
Chi vuole avventurarsi in questi studi deve sapere che si tratta di argomenti vastissimi che richiederanno un impegno quotidiano per tanti anni. La figura dell’hacker è percepita come una la posizione di un professionista stimato, doviziosamente preparato. Esistono due tipi di Hackers: I white Hat e i Black Hat. Un vero hacker non sfrutta le proprie conoscenze per violare la legge, ma per seguirla. Il black hat non potrebbe neanche definirsi un vero e proprio hacker ma un criminale vero e proprio.
Quando un hacker medita l’attacco non lo fa mai senza un piano strategico. Spesso l’attacco viene pianifica da un team che agisce rapidamente anche per evitare di lasciare tracce. L’attacco dei pirati informatici è mirato a sfruttare i bug presenti nei sistemi operativi. Ecco perchè, il nostro consiglio, è sempre quello di tenere aggiornati i sistemi operativi proprio per evitare intrusioni indesiderate. Evitiamo sempre di installare software precompilati che potrebbero favorire l’hackeraggio.
