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Dj Jad, Articolo 31: che fine ha fatto

Dj Jad, Articolo 31: che fine ha fatto

Se il vostro primo incontro con l’hip hop è stato negli anni ’90 ed eravate ancora ragazzini, è molto probabile che i responsabili siano stati gli Articolo 31. J-Ax e dj Jad : duo che si è sciolto nel 2006, esattamente dieci anni fa. J-Ax è stato negli anni rivalutato come pioniere del rap...

Se il vostro primo incontro con l’hip hop è stato negli anni ’90 ed eravate ancora ragazzini, è molto probabile che i responsabili siano stati gli Articolo 31.

J-Ax e dj Jad : duo che si è sciolto nel 2006, esattamente dieci anni fa. J-Ax è stato negli anni rivalutato come pioniere del rap italiano e la tv lo ha trasformato in un vero e proprio capostipite della cultura pop. Dj Jad, invece, ha mantenuto un profilo basso, concentrandosi sulla musica. Una cosa è certa, però: il suo nuovo album strumentale, Beat in my soul è molto convincente. E’ ricercato, ricco di sfumature soul e jazz.

Dj Jad che racconta: “A volte la musica parla più delle parole, quando trasmette davvero qualcosa. Io sono sempre stato un music maker a 360°: sapevo che un album strumentale sarebbe stato un azzardo, perché in Italia i progetti ufficiali come il mio sono pochi, ma ho voluto provarci comunque. Dalle nostre parti ci sono dei beatmaker stratosferici, bravissimi a valorizzare i rapper, mi fanno sentire un pivello nonostante tutta la mia esperienza, però ultimamente da ascoltatore preferisco di gran lunga gli album strumentali… (ride) Sento troppi testi ripetitivi e autocelebrativi, che non mi esaltano più di tanto. Il mio, invece, è un disco che ascolti volentieri in tutti i momenti della giornata: piace sia a chi di solito segue il rap, che a chi invece col rap non c’entra niente. I feedback sono stati molto positivi, a tutti i livelli, e questo nonostante sia necessario possederlo per ascoltarlo: non ho voluto metterlo né su iTunes né sui vari servizi di streaming digitale……. Diciamo che nella vita tutte le scelte sono legittime: in passato facevo musica più leggera, con alcune produzioni comunque più ricercate, mentre oggi preferisco dedicarmi soprattutto alla ricerca.

Nulla mi vieta di ricominciare a fare lo stesso tipo di musica che facevo prima, ma non so se ne vale la pena: in questi anni è cambiato tutto, nel panorama musicale. Anche quando faccio beat più pop o ho un approccio più commerciale, io li voglio fare con una certa attitudine e una certa cura, e non sono sicuro che questo tipo di approccio possa funzionare oggi. Comunque mai dire mai! Anche Tranqui Funky nasceva dal mio amore per il funk e si è trasformata in una hit pop: anche la ricerca di suoni più raffinati potrebbero portarmi a sfornare qualcosa di molto popolare. La maggior parte degli ascoltatori sono sottomessi a un sistema di plastica, che alla lunga li lobotomizza. Un tempo anche la musica pop era di spessore: oggi rimane ben poco, perché la musica commerciale viene subito sostituita da altra musica commerciale, nessuno ha il tempo di fare le cose per bene o di assimilarle. Sono contento che ci sia ancora qualcuno che porta avanti il discorso del rap italiano, ma non lo trovo molto costruttivo. Tra tutti i rapper che sono emersi in questi anni, trovo che uno solo abbia un vero spessore artistico: Salmo. È mainstream, ma non è farlocco. Negli anni ’90 tutti avevano una personalità genuina e definita, che fossero commerciali o underground: in lui ritrovo un po’ quello spirito. Molti altri rapper fanno musica puntando solo ai ragazzi più giovani; quei ragazzi prima o poi cresceranno e si stancheranno di loro. Salmo, invece, fa pezzi molto più maturi e ha buone possibilità di rimanere in vetta.

La scena hip hop anni ’90 in Italia ha sicuramente avuto delle pecche che hanno impedito che questa cultura si stabilizzasse e si diffondesse, come invece è successo in Francia. In Italia è sempre finito tutto a tarallucci e vino. Da una parte mettevano l’etichetta “hip hop” su cose e persone che non lo erano minimamente, con una grande perdita di credibilità; dall’altra c’erano i paladini e i puristi che pensavano di averlo capito solo loro, l’hip hop. La cosa mi ha stufato molto presto, infatti non voglio più avere a che fare con niente di tutto ciò! L’autodistruttività è sempre stata una delle caratteristiche principali dell’hip hop italiano”.

Tempo fa, durante una puntata di Tv Talk, hanno domandato a J-Ax di una possibile reunion degli Articolo 31 e lui ha risposto “Non si sa mai, con l’età ci si ammorbidisce, tutto è possibile”. Cosa ne pensa dj Jad?

Guarda, io amo questa cultura da ben prima degli Articolo 31, da quando ero ancora nelle palle di mio padre! (ride) E non ho certo smesso di amarla dopo che ci siamo sciolti, anzi, sono andato negli Stati Uniti per fare un disco in collaborazione con molti artisti americani, Milano – New York. Proprio per questo questo la mia risposta è sì, lo farei, ma dovremmo riprendere da dove abbiamo lasciato. E intendo prima della nostra svolta rock (si riferisce agli album Domani smetto e Italiano medio, usciti nel 2002 e 2003, che avevano un sound più orientato al punk-rock californiano, ndr). Non rinnego quella fase della nostra carriera, è stata molto divertente, ma non la sentivo mia. Quella degli Articolo è stata un’esperienza artistica bellissima, ma riunirci avrebbe senso solo se le dessimo un degno seguito: se trovassimo lo spirito giusto, le tematiche e la musicalità che ci rappresentano, ci starei. Se invece dovessimo farlo solo per il business, non me la sentirei, preferisco restare con le pezze al culo.”

Nell’arco della sua carriera, DJ Jad ha ottenuto tanti prestigiosi riconoscimenti e ricevuto numerosi premi tra cui il Festivalbar nel 1997, due Telegatti nel 1998, uno per il miglior gruppo con gli Articolo 31 e l’altro per il singolo “La fidanzata”, e ancora, un PIM per il miglior videoclip nel 1999. In questo periodo Dj Jad ha fondato il gruppo “USB” acronimo di “Udite Suoni Buoni” e si è concesso il regalo di sperimentare e fare ricerca mettendo tutta la sua esperienza al servizio di nuovi talenti artistici.

Il nuovo singolo “Questa Estate”, esprime tutta l’energia artistica di Dj Jad. Questa estate è una canzone spensierata ma non banale, un vero e proprio tributo, nello suo stile ironico ed originale, all’estate nel suo significato più puro: sole, amore, mare e sale sulla pelle. “Questa Estate” è una di quelle canzoni che ti fa stare bene. Le strofe raggamuffin si muovono sinuosamente su un ricercato beat , hip hop, e portano ad un ritornello che ci regala allegria e spensieratezza.
Come tante produzioni che Dj Jad ci ha regalato in questi anni, anche “Questa Estate” non si sottrae alla sua regola: fare musica divertendosi.