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Donald Trump a Seul: 'Spero in soluzione di pace con la Corea'

Donald Trump

Donald Trump, dopo la visita in Giappone arriva in Corea del Sud con l'obiettivo di trovare una soluzione di pace con la Corea del Nord.

Donald Trump, dopo la visita in Giappone giunge in Corea del Sud, con l’obiettivo di trovare delle soluzioni che portino ad una pace con la Corea del Nord, non sfociando così in una guerra nucleare che comporterebbe ingenti danni all’intero mondo. Una seconda tappa incentrata sui colloqui con il presidente Moon Jae In e negli altri incontri, sulle minacce nucleari e missilistiche che arrivano dalla Corea del Nord. Prima di partire alla volta di Seul, dove l’Air Force One è atterrato nella base militare di Osan, Trump in un tweet ha definito il presidente Moon “un gran signore”, aggiungendo una nota di ottimismo, “riusciremo a risolvere tutto”, riferendosi alle tensioni con Pyongyang. Trump avrebbe dovuto incontrare Moon nel pomeriggio e invece se lo è trovato davanti alla base militare di Camp Humphreys.

Donald Trump a Seul

Durante il suo discorso ai militari americani e sudcoreani di stanza nella base, il presidente Usa ha espresso la speranza che le tensioni nella penisola coreana possano “essere risolte, perché tutto si risolva”. La crisi con la Corea del Nord sarà ancora una volta al centro anche del discorso che Trump domani pronuncerà di fronte all’Assemblea nazionale coreana. A differenza di quanto hanno fatto molti dei suoi predecessori, Trump non si recherà in visita nella zona demilitarizzata che separa il Nord e il Sud della penisola sudcoreana. Difatti, prima di ripartire domani alla volta di Pechino, Trump deporrà una corona al cimitero nazionale di Seul.

La visita del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, prima in Giappone e poi in Corea del Sud mette ancora di più in evidenza quanto l’opinione pubblica, soprattutto in quest’ultimo Paese, sia divisa nei riguardi della politica del presidente americano. Per questo motivo, la polizia coreana vive l’arrivo del presidente degli Usa in un altissimo stato di allerta. Infatti, oltre 15mila agenti saranno dispiegati per garantire la sicurezza dell’ospite. A partire dal monitoraggio delle manifestazioni di protesta. Stamani decine di persone si sono radunate nei pressi dell’ufficio presidenziale esponendo cartelli di protesta contro la sua politica estera, che porta ulteriore pressione e paura proprio ai confini della Corea del Sud.