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Donna segregata in casa e costretta a prostituirsi per 6 anni. Il responsabile è stato arrestato

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Un uomo è stato arrestato nella giornata di oggi dopo aver ridotto in schiavitù e segregato la compagna per sei lunghi anni. La vittima di questa triste storia, avvenuta tra il 2010 e il 2016 nei comuni di Cinisi, Partinico e Terrasini, è una donna di 28 anni che soffre di disturbi mentali. L'in...

Un uomo è stato arrestato nella giornata di oggi dopo aver ridotto in schiavitù e segregato la compagna per sei lunghi anni.

La vittima di questa triste storia, avvenuta tra il 2010 e il 2016 nei comuni di Cinisi, Partinico e Terrasini, è una donna di 28 anni che soffre di disturbi mentali. L’indagine che ha condotto all’arresto del 51enne responsabile di questo fatto è stata condotta da Siro De Flammineis, Sostituto Procuratore Antimafia e coordinata da Francesco Lo Voi.

L’uomo è ora in carcere con l’accusa di riduzione in schivitù, maltrattamenti, sfruttamento della prostituzione e lesioni contro la sua fidanzata, con cui conviveva, la quale ha avuto il coraggio di denunciarlo ai carabinieri nel mese di maggio 2016.

Gli investigatori hanno sentito le testimonianze di circa 30 persone che hanno, involontariamente, usufruito delle sue prestazioni senza essere a conoscenza di quanto stesse accadendo realmente,pensando che lei fosse consenziente. Essi hanno dichiarato che l’uomo chiudeva a chiave la compagna dentro una stanza con il lucchetto, senza che lei avesse la possibilità di uscire, neanche dalle finestre precedentemente bloccate da alcune barre di legno.

I clienti si accordavano con il carnefice della donna, che riscuoteva 20 euro a prestazione (anche 3 o 4 al giorno con uomini diversi), grazie ai quali riusciva a pagare l’affitto. I rapporti non avvenivano solo in casa ma anche in luoghi pubblici come campi o parcheggi (in auto).

La donna ha tentato di ribellarsi in diverse occasioni, finendo per due volte in ospedale: in un caso le è stato detto che aveva il setto nasale rotto, in un altro invece ha scoperto di aver subito un’interruzione di gravidanza a causa delle botte subite.