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Ecco le dieci azioni da evitare su Facebook

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Ormai siamo tutti un tantino dipendenti da Facebook, passiamo molto tempo ad aggiornare il profilo, condividere foto e guardare quelle dei nostri “amici”, mettere tag e dare un’occhiata agli stati altrui. Ci sono però dieci abitudini piuttosto diffuse tra gli utenti più assidui del noto ...

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Ormai siamo tutti un tantino dipendenti da Facebook, passiamo molto tempo ad aggiornare il profilo, condividere foto e guardare quelle dei nostri “amici”, mettere tag e dare un’occhiata agli stati altrui. Ci sono però dieci abitudini piuttosto diffuse tra gli utenti più assidui del noto social network di Zuckerberg che, essendo fastidiose, sarebbe meglio evitare. Scopriamo insieme quali sono.

  • Gli aggiornamenti inutili: c’è gente che si mette a scrivere sul proprio profilo informazioni che non interessano a nessuno. Qualche esempio? “Colazione time”, “Sono nel mio lettino”, “Palestra time”. Forse è davvero il caso di limitare la condivisione di stati su Facebook e vivere di più le situazioni reali di ogni giorno;
  • Gli stati ermetici: molte persone condividono stati poco chiari e sibillini, forse rivolti a qualcuno in particolare, insomma vere e proprie “frecciatine” che sarebbe più opportuno indirizzare ai reali destinatari;
  • Fare i moralizzatori: Facebook è strapieno di “moralizzatori”, ossia utenti che stanno sempre a polemizzare e commentare gli ultimi eventi politici e non. Mettersi a discutere virtualmente con commenti infiniti di attualità e società di oggi non è proprio il massimo, non credete?
  • Messaggi di gruppo: sono quelli che in genere si diramano per organizzare una festa o partecipare alla scelta di un regalo per qualcuno. Il problema è che spesso si ricevono continue notifiche anche da persone del tutto sconosciute;
  • Inviti ai giochi: tutti riceviamo continuamente inviti a giocare: se non siete capaci di arrivare ad alti livelli meglio lasciar perdere e cambiare app, che ne dite?
  • Tag inutili: i tag di gruppo, soprattutto quelli per ricorrenze particolari (Natale, Pasqua, ecc.) sono alquanto fastidiosi;
  • Errori di ortografia: sono in tanti a commettere errori di ortografia anche piuttosto gravi (povera grammatica italiana), con il risultato che anche uno stato serio sembrerà buffo e ridicolo se pieno di strafalcioni;
  • Foto dopo le vacanze: una delle abitudini più comuni consiste nel pubblicare foto riguardanti ogni momento della vacanza estiva trascorsa al mare, documentando ogni attimo dal primo risveglio, ai piatti consumati per cena. Ma a chi può realmente interessare?
  • Stati meteo: a seconda dei cambiamenti meteo, c’è sempre qualcuno pronto a commentare, cosicchè potremmo anche evitare di uscire per sapere che tempo fa;
  • Hashtag: in realtà non servono a nulla, quindi perché continuare ad utilizzarli?