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Elezioni regionali Sicilia, Berlusconi: 'Pd ha fallito, noi alternativa a M5s'

Elezioni regionali Sicilia

Alle elezioni regionali Sicilia vince il candidato del centro destra Nello Musumeci a discapito del PD che sta accusando una frattura interna con il fronte anti-Renzi.

Alle elezioni regionali Sicilia vince il centro destra con Nello Musumeci che guadagna il 39,9% a discapito invece del PD che sta accusando una frattura interna data dal fronte anti-Renzi. Portavoce di questo fronte sembra essere Andre Orlando che a seguito della sconfitta in Sicilia sostiene che non si possa più fare finta di niente, ma che bisogna agire per allargare il centrosinistra, individuando una figura capace di unire la coalizione.

Elezioni regionali Sicilia 2017

Le discusse elezioni regionali in Sicilia hanno visto come vincitore il candidato di centro destra Nello Musumeci il quale ha ottenuto il 39,9 % di preferenze. Segue, subito dopo Musumeci, nuovo presidente della Regione Sicilia, Giancarlo Cancelleri, esponente del M5s con il 34,65% che, per questo, sarà eletto all’Assemblea regionale siciliana.

Questo risultato si accosta a quello che è stato anche il risultato delle altre elezioni regionali avvenute questo anno e che hanno visto, anche in questo caso, la vittoria del centro destra, seguito dal M5s.

Non poteva mancare il commento di Berlusconi che, a elezioni concluse, ha affermato convinto “La vittoria di Musumeci è la vittoria dei moderati, dei cittadini che credono in un futuro migliore. Abbiamo impedito che la Sicilia cadesse in mano ai Cinque stelle, a gente che non ha mai lavorato. E’ questo il grande dato politico di queste elezioni, che poi si riflette su quelle nazionali: in Sicilia come in Italia il confronto è fra noi e i Cinque Stelle”.

Il fallimento dell’esperienza di governo regionale e nazionale del PD e le conseguenti divisioni della sinistra non rendono il partito, secondo Berlusconi, un degno avversario e competitore credibile.

Il fronte anti-Renzi

Un’altra realtà evidenziata da queste elezioni regionali in Sicilia è la frattura interna al PD caratterizzata dal fronte anti-Renzi. Portavoce di questo fronte sembra essere Andre Orlando che a seguito della sconfitta in Sicilia sostiene che non si possa più fare finta di niente, ma che bisogna agire per allargare il centrosinistra, individuando una figura capace di unire la coalizione. Solo il segnale di un padre nobile del Pd, a questo punto, potrebbe spostare davvero gli equilibri. Tutti attendono un cenno di Walter Veltroni e che coltiva un legame sempre più stretto con l’altro vero “indiziato” per un’eventuale staffetta alla guida del centrosinistra: Marco Minniti.

Altro esponente del fronte anti-Renzi è Gianni Cuperlo, che spinge per affidare a una commissione di figure super partes la ricerca dell’unità. “Il voto siciliano – spiegava ieri a un collega in Transatlantico – dice che Pd e Mdp hanno perso entrambi. E’ difficile discutere su chi ha sbagliato a costruire la “navicella”, dobbiamo mettere in salvo il centrosinistra, altrimenti la sconfitta sarà tragica”.

A remare contro è anche un noto esponente del M5s, Di Maio, che dopo aver invitato Renzi ad un confronto tv, ha fatto marcia indietro sostenendo che il “terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione” ha poi concluso Di Maio.