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Enrico Ruggeri "accende" i Magazzini Generali

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Il popolare cantautore milanese Enrico Ruggeri, nella serata di ieri, lunedì 13 maggio, ha giocato in casa. Nella sua Milano, presso il locale Magazzini Generali, ha fatto tappa con il neonato "Frankenstein Tour", correlato all'uscita del nuovo lavoro Frankenstein, uscito da poco più di una settim...

Il popolare cantautore milanese Enrico Ruggeri, nella serata di ieri, lunedì 13 maggio, ha giocato in casa. Nella sua Milano, presso il locale Magazzini Generali, ha fatto tappa con il neonato “Frankenstein Tour”, correlato all’uscita del nuovo lavoro Frankenstein, uscito da poco più di una settimana (https://www.notizie.it/frankenstein-il-nuovo-di-enrico-ruggeri/).

Questa prima parte della tourneè si svolge nei cosiddetti “club”: locali non necessariamente grandi, piuttosto raccolti, in cui si fa musica. L’ambiente “familiare” consente un buon contatto con il palco e un discreto ascolto.

Ruggeri ieri sera ha dato vita ad un concerto incredibilmente “forte”, con musicalità prevalentemente rock, presentando sì alcuni brani del nuovo cd, ma andando anche a ripescare indietro nel tempo, grandi e storici suoi successi. Il concerto (durato poco meno di 2 ore) ha messo in evidenza un Ruggeri molto carico, sia emotivamente che vocalmente, una band ormai affiatata e un pubblico, trascinato da diversi membri del fan club ruggeriano “Rock Show” appostati nelle primissime file, capace di fare da “corollario sonoro”, grazie ad un coinvolgimento pressochè totale, con battimani, cori, braccia al cielo. Canzoni come “Quello che le donne non dicono”, “Poco più di niente”, “Vivo da re”, “Contessa”, “Polvere” e “Mistero”, hanno visto la partecipazione totale delle centinaia di persone in sala, facendo risuonare ancor più forte ritornelli conosciuti e orecchiabili.

Ruggeri, da vero “animale da palco”, non ha mai tradito: gesti ripetuti quasi come rituali, sguardi come a cercare volti già visti, parole colte, profonde, mai fuori luogo. Non si è certo risparmiato, così come non lo hanno fatto nemmeno i ragazzi della band. Fabrizio Palermo, musicista polivalente e sapiente al basso, Luigi Schiavone, storico collaboratore di Ruggeri e immenso mago dell’assolo alla chitarra, Marco Orsi, eccellente batterista capace di coinvolgere con i suoi tamburi, Paolo Zanetti, giovane esperto e virtuoso chitarrista, Francesco Luppi, abile tastierista.

Dopo un inizio di concerto basato sui nuovi pezzi, piano piano hanno preso la scena gli altri, in un crescendo costante e progressivo verso un finale dal tasso decisamente forte, rockeggiante, deciso. Ben 3 sono stati i bis che hanno chiuso una scaletta musicale ben miscelata e ben condotta. La serata è passata con gusto, in un locale che ribolliva di musica, di rock, di suoni e di parole, acceso da tante stelle quante sono le canzoni di questo meraviglioso ed eclettico artista, capace di regalare perle indelebili alla storia della musica italiana e che ancora, a quasi 56 anni, continua a stupire e a mettersi in gioco.

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