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Evasione, nuovo record dell'Italia: in fuga dal Fisco

Evasione

In Italia l'evasione continua ad aumentare. Si è passati dai 107,6 miliardi del 2012, per arrivare fino ai 109,7 del 2013 e ai 111,7 miliardi del 2014.

Secondo una recente inchiesta, in Italia si riscuote soltanto l’1,13 per cento del carico fiscale affidato all’esattore, contro una media Ocse pari al 17,1 per cento. E anno dopo anno l’evasione continua via via sempre più ad aumentare. Si è passati dai 107,6 miliardi del 2012, per arrivare fino ai 109,7 miliardi del 2013 e ai 111,7 miliardi del 2014. Si tratta di una situazione abbastanza complicata da affrontare, tanto che ieri il Presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, ha dichiarato che la lotta all’evasione è “strategica”.

Evasione da record in Italia

Secondo i calcoli effettuati dalla commissione governativa sull’economia, in questo momento in Italia si riscuote solamente l’1,13 per cento del carico fiscale affidato all’esattore, contro una media Ocse pari invece al 17,1%.

Continua a crescere l’evasione fiscale, anno dopo anni. Si è partiti dai 107,6 miliardi del 2012, per poi passare ai 109,7 miliardi del 2013 e infine ai 111,7 miliardi del 2014. I dati provvisori del 2015 sono leggermente in diminuzione, ma nonostante ciò è difficile che avvenga un vero e proprio cambio di rotta.

Il calo, infatti, risulterebbe pari a 3,9 miliardi e ancora non c’è una valutazione esatta mancato introito Irpef dei lavoratori dipendenti irregolari, che nel 2014 era pari a 5,1 miliardi. Dunque, nella migliore delle ipotesi si tornerebbe ai livelli del 2012.

Una situazione abbastanza difficile da affrontare e risolvere, tanto che il Presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, ha dichiarato che la lotta all’evasione è “strategica”.Il problema principale riguarda soprattutto il modo in cui si può provare a combattere l’evasione.

I dati

All’interno di una relazione stilata dal sostituto procuratore di Pistoia Fabio Di Vizio, uno dei più esperti magistrati per quanto riguarda i settori evasione, riciclaggio e affini, viene presentato lo scenario di un Paese, l’Italia, che in tutte le sue componenti ha deciso che la lealtà fiscale non fa parte di quei valori della convivenza civile.

Da questa relazione, inoltre, è emerso che la propensione a evadere l’Irpef da parte del lavoro autonomo ha raggiunto nel 2014 il 59,4 per cento. Questo significa che nelle casse pubbliche entrano solamente quattro euro su dieci delle imposte sul reddito dovute da chi esercita un’attività non dipendente.

Dunque il 3,5 per cento non viene versato, ma addirittura 55,9% neanche dichiarato. Ogni anno circa trenta miliardi e 536 milioni di euro evaporano completamente. Il dato ancora più preoccupante è che nel giro di cinque anni questa evasione ha superato il 50%, almeno secondo i dati forniti dalla Commissione presieduta da Enrico Giovannini.

L’Iva

Ancora più preoccupante è la situazione riguardante l‘Iva. Da Bruxelles, infatti, nei giorni scorsi è giunta notizia secondo la quale l’Italia è in questo momento il Paese europeo che detiene il record per quanto riguarda l’evasione di questa imposta.

La differenza fra l’Iva dovuta è quella che è stata effettivamente pagata sfiora il 30% (arriva al 29,7% per la precisione). In questo caso i miliardi che sono evaporati sono 40,1, contro i 37,4 di cinque anni prima.