> > Evora: la città portoghese tra ossa e gioielli d'arte

Evora: la città portoghese tra ossa e gioielli d'arte

Evora

Vi proponiamo un viaggio a Evora: splendida città del sud del Portogallo, che ospita una particolare chiesa costruita interamente da ossa umane.

Viaggio macabro a Evora

Le nostre ossa sono già qua, aspettiamo le vostre”. Tranquilli, non è l’insegna di un’eccentrica onoranza funebre, ma ciò che si trova scritto davanti alla Chiesa di Ossa: un’imponente cattedrale costruita di ossa umane che si trova in Portogallo. Per la precisione ci troviamo a Evora, capoluogo del distretto dell’Alentejo. La città è stata dichiarata nel 1986 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per la grande quantità di splendide opere architettoniche presenti sul territorio. Sono molteplici gli stili ad essere rappresentati e fra questi compare anche lo stile estremamente macabro della Chiesa di Ossa.

Evora

Momento storico

La Chiesa di Ossa venne costruita nel XVI secolo da un monaco francescano. Il periodo storico è quello della rinascita della Chiesa Cattolica: dopo l’affronto subito dal protestantesimo, la Chiesa cerca di uscirne rafforzata, riavvicinandosi ai fedeli. Uno dei temi cari a diversi ordini monacali è la caducità della vita: siamo tutti destinati a morire, entro breve termine. Ciò non solo annullava le differenze tra ricchi e poveri (poiché tutti avrebbero subito lo stesso destino), ma incitava i fedeli a compiere ben presto tutti i rituali e le azioni che potevano avvicinarli a Dio in vita, di modo da trovarsi “avvantaggiati” nell’aldilà. Uno dei modi per rafforzare il concetto era il memento mori. “Ricordati che devi morire” (diventato famoso per la versione comica resa nel film di Troisi “Non ci resta che piangere”) veniva inciso su diversi prodotti artistici, spesso accompagnato da teschi e altre immagini che rimandavano alla morte.

La Capela dos Ossos

La Chiesa di Ossa, quindi, si presenta come un enorme memento mori. Tutto, dalle pareti alle colonne, è realizzato con ossa umane. Le varie parti del corpo (tibie, femori, ossa del bacino, ma soprattutto teschi) sono state strettamente impilate di modo da realizzare una costruzione imponente. Si possono contare oltre 5000 ossa umane utilizzate per l’impresa. Si pensi che la navata è lunga 18 metri e l’altezza delle colonne è di 11 metri. Il soffitto è realizzato, invece, da mattoni bianchi, sui quali sono state dipinte diverse scene a tema mortuario. Alcuni teschi che compongono la struttura portano inciso sulla fronte il nome dell’uomo o della donna che erano una volta, quando erano in vita.

Sul modello di San Bernardino

La Chiesa venne ristrutturata nel XVIII secolo per volere di Re Giovanni V del Portogallo. Il sovrano, infatti, aveva visitato in Italia, a Milano, la Chiesa di San Bernardino alle Ossa. Dal nome si può intuire come anche questo edificio italiano potesse avere a che fare con le ossa, ma stavolta in minor misura. La Chiesa di San Bernardino, infatti, è strutturata quasi interamente come una chiesa normale; solo il suo ossario ha le pareti interamente decorate da ossa umane. In questo caso, però, le ossa fungono solo da decorazione, seguendo lo stile rococò che caratterizza il resto della cappella.

Evora

Gita a Evora

La Chiesa di Ossa si trova accanto alla Chiesa di San Francesco e costituisce sicuramente una tappa fondamentale per completare un viaggio a Evora. La città offre altre splendide attrazioni (meno macabre): la Cattedrale di Santa Maria Assunta, che è la cattedrale più grande del Portogallo; il Collegio gesuitico dello Spirito Santo, edificio del XIV secolo ma che nel XVI secolo è diventato sede dell’Università (la più antica del Portogallo dopo quella di Coimbra); e per risalire a tempi più antiche e a uno stile più familiare a noi italiani, il Tempio romano, di epoca augustea. Alla ricchezza culturale dei magnifici edifici di Evora si deve aggiungere la bellezza paesaggistica: uno sguardo all’entroterra portoghese che propone la vista delle campagne.

Buon viaggio!

Il clima mite permette ai visitatori di andarci non solo in estate o in primavera, ma anche nei mesi invernali e autunnali, per godersi la pace e la tranquillità delle campagne. Il tipico fado sarà la giusta colonna sonora del viaggio. Gli appassionati del macabro, gli impavidi e i turisti amanti delle mete spaventose accorreranno a frotte a visitare la suggestiva Chiesa di Ossa, ma è una meta consigliata anche a turisti solitamente meno coraggiosi perché è un luogo che fa toccare con mano un periodo storico importante per il Paese. Per tutti gli altri che non hanno intenzione di fare una conversazione a tu per tu con un teschio c’è tutto il resto della città da visitare e non è certamente poco. Buon viaggio!