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Fabrizio Corona a processo urla contro il pm: "Ma che domande sta facendo?"

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Durante il processo a Fabrizio Corona, nel momento in cui viene interrogato il suo ex collaboratore Marco Bonato, l'ex re dei paparazzi si scaglia contro il pm Alessandra Dolci.

Fabrizio Corona non può smettere di fare e dare spettacolo anche quando proprio non è il caso, quando sarebbe meglio darsi una regolata, quando dovrebbe capire che è il momento di tacere o di tenere un profilo basso. Ma niente da fare, non è proprio per lui.

A Fabrizio Corona non importa nulla, non è una cosa che gli interessa, non crede, evidentemente, che quello che gli è già successo nel corso della sua sregolata e spericolata vita debba essere un insegnamento che potrebbe avere come unico e solo dogma una singola parola: calma.

Ma se un uomo come lui, condannato per, ha l’ardire di gridare in tribunale, durante il suo processo, nei confronti della pm Alessandra Dolci: “ma che domande sta facendo?” e, ancora: “Ma che domanda è? Me le faccia a me le domande”, non c’è poi molto altro da aggiungere, ma solo da comprendere se poi, puntualmente, Fabrizio Corona viene allontanato dalle aule giudiziarie.

La discussione è scoppiata durante l’interrogatorio ad un teste, ovvero il presunto intestatario fittizio della casa di via De Cristoforis sequestrata a Fabrizio Corona insieme all’ingente bottino oramai tristemente noto, ovvero i 2,6 milioni di euro in contanti di cui tanro si è parlato in questi anni.

Fabrizio Corona

Fabrizio Corona interrompe il pm

Sulle domande circostanziate e insistenti, evidentemente fastidiose per lui, Fabrizio Corona è andato letteralmente fuori di testa chiedendo, a voce alta e con tono tutt’altro che adatto alla situazione: “Ma lui non è un tecnico?”. E poi, ancora: “Ma che domande fa? Le faccia a me!”. Ovviamente un comportamento nient’affatto consentito, che non è piaciuto assolutamente al magistrato, lì per fare il suo lavoro e no di certo per perdersi in convenevoli, chiacchiere e litigi con l’ex re dei paparazzi.

Il pm Alessandra Dolci si è, quindi, rivolta ai giudici estremamente seccata, esclamando: “È inaccettabile, non si può rivolgere così al pm, chiedo che venga allontanato.”. A quaeto punto c’è stato un intervento del presidente del collegio Gaetana Rispoli, che è intervenuta per chiedere “cortesemente” a Fabrizio Corona di “evitare questo atteggiamento, mai visto in quest’aula”, senza però espellerlo.

Intanto, Marco Bonato, ex collaboratore di Fabrizio Corona, ha riferito che fece da intestatario fiduciario della casa perché Nina Moric, all’epoca moglie dell’ex fotografo, “quella mattina al telefono mi implorò di andare a Reggio Calabria e intestarmi la casa, perché lui era stato arrestato la notte prima (nel 2008 per la vicenda dei soldi falsi, ndr) e lei era a casa distrutta con un bambino.”.

Fabrizio Corona si scusa

Dopo le sue intemperanze, Fabrizio Corona, calmatosi, ha deciso di scusarsi a modo suo: “Sono stanco, ho 44 anni, non ho più voglia di fare le guerre, non cerco più la ribalta mediatica, io oggi non ho una vita perché l’ho sprecata tutta a lavorare.”. E poi, ancor auna volta polemico non resiste all’ennesima tentazione e parla ancora: “Mps e Etruria hanno fatto 500 milioni di debiti, hanno truffato i cittadini onesti e a loro non hanno sequestrato nulla.”.

Fabrizio Corona, guai giudiziari e condanna

Il 7 marzo 2007 Fabrizio Corona viene arrestato a Milano da una pattuglia stradale dei Carabinieri per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e passa la notte in camera di sicurezza, il giorno seguente viene di nuovo sorpreso alla guida, nonostante la patente gli fosse stata sospesa a tempo indeterminato.

Il 2 gennaio 2008 è stato denunciato dalla Polizia Stradale di Varese per guida senza patente. Alla guida di un fuoristrada Hummer, Corona avrebbe esibito un passaporto sostenendo di aver dimenticato la patente a casa. Il 19 gennaio 2008 viene nuovamente sorpreso alla guida senza patente. Il 2 aprile 2009 è stato fermato mentre percorreva la corsia preferenziale contromano.

Il 12 maggio 2009, in seguito ad una rissa scaturita per aver imboccato una via contromano, viene fermato e arrestato dalla polizia del Principato di Monaco, dove trascorre la notte in cella. Sono numerose le sanzioni amministrative a causa di eccessi di velocità, di guida senza casco, senza patente o con il foglio rosa ma senza guidatore esperto accanto.

Il 13 marzo 2007 Fabrizio Corona è arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, nell’ambito dell’inchiesta potentina denominata “Vallettopoli”, condotta dal PM Henry John Woodcock e successivamente trasferita a Milano. È stato in prigione 77 giorni, divisi fra il carcere di Potenza (33 giorni) e il Carcere di San Vittore (cella n.106) a Milano. Il 29 maggio gli vengono concessi gli arresti domiciliari.

La vicenda è stata ampiamente seguita dai media italiani, sia in merito alle vicende strettamente giudiziarie che nei risvolti polemici e di gossip (attacchi di Corona ai magistrati inquirenti, presunte conseguenze dell’accaduto sul suo rapporto matrimoniale, ecc.). Sfruttando l’onda di popolarità, Fabrizio Corona pubblica sia una canzone (Corona non perdona) sia un libro (La mia prigione). Il 29 febbraio 2008 gli vengono tolti gli arresti domiciliari e viene rinviato a giudizio, mentre Lele Mora viene prosciolto dalle accuse.

Il 27 ottobre 2009 il PM di Milano Frank Di Maio chiede una condanna a 7 anni e due mesi di reclusione per Fabrizio Corona, accusato di estorsione e tentata estorsione per presunti fotoricatti ai danni di alcuni vip, tra cui Lapo Elkann e Adriano.

Il 10 dicembre seguente Fabrizio Corona viene condannato a 3 anni e otto mesi di reclusione dalla quinta sezione penale del Tribunale di Milano. I giudici hanno anche condannato il suo collaboratore Marco Bonato a 2 anni e quattro mesi di reclusione. In appello, il 2 dicembre 2010, la condanna viene ridotta a 1 anno e cinque mesi per tentata estorsione ai danni dei calciatori Francesco Coco e Adriano. Il 21 ottobre 2011 la Corte di Cassazione conferma la condanna in appello a 1 anno e cinque mesi e la sentenza diventa quindi definitiva.