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Fallito vertice Regeni, Italia richiama l'ambasciatore

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"Ho richiamato a Roma per consultazioni il nostro ambasciatore in Egitto. Vogliamo una sola cosa: la verità su Giulio Regeni". È nelle parole del tweet del ministro degli Esteri Gentiloni che meglio si riassume l'atteggiamento italiano dopo i due giorni di vertice con le autorità egiziane in meri...

“Ho richiamato a Roma per consultazioni il nostro ambasciatore in Egitto. Vogliamo una sola cosa: la verità su Giulio Regeni”. È nelle parole del tweet del ministro degli Esteri Gentiloni che meglio si riassume l’atteggiamento italiano dopo i due giorni di vertice con le autorità egiziane in merito al caso Regeni. Di fatto, la mancata o parziale consegna, da parte dell’Egitto, del materiale alle autorità italiane ha sancito il fallimento della collaborazione fra i due paesi.
“Sono stati”, dice il comunicato ufficiale degli inquirenti italiani, “consegnati alle autorità italiane i tabulati telefonici delle utenze egiziane in uso a due amici italiani di Giulio Regeni presenti a Il Cairo nel gennaio scorso, la relazione di sopralluogo, con allegate foto del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, una nota ove si riferisce che gli organizzatori della riunione sindacale tenuta a Il Cairo l’11 dicembre 2015, cui ha partecipato Giulio Regeni, hanno comunicato che non sono state effettuate registrazioni video ufficiali dell’incontro”. I nuovi elementi emersi non sono stati ritenuti rispondenti alle richieste e, in ogni caso, sufficienti per far progredire le indagini.
“L’Italia” ha poi precisato il presidente del Consiglio Renzi, “ha preso un impegno con la famiglia Regeni, con la memoria di Giulio, ma anche con la dignità con ciascuno di noi che ci saremmo fermati solo davanti alla verità. È fondamentale la valutazione degli inquirenti e dei magistrati: la decisione del governo italiano (di richiamare l’ambasciatore, ndr) è arrivata dopo l’incontro dei magistrati italiani”.