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Fatti sul crematorio di Auschwitz

Auschwitz-Birkenau

Ripercorrere i numeri di una tragedia come quella dell'Olocausto è triste e inimmaginabile. Ma ricordare è un obbligo.

Com’è ormai tristemente noto, durante la seconda guerra mondiale, l’Europa ha vissuto uno dei momenti più bui della sua storia. La Germania nazista dà il via a un’operazione di sterminio di massa che si traduce nell’istituzione di campi di concentramento (poi diventati di sterminio) in tutto il suo territorio di influenza. Il più grande e noto è il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, vicino a Cracovia, in Polonia. Nel 1942, i treni che trasportavano i prigionieri provenienti da tutta Europa, iniziarono ad arrivare al campo quotidianamente. Il 90% di loro erano ebrei. Non vanno dimenticate, però, neanche le altre categorie che hanno percorso tristemente questa tratta. Tra loro, zingari, Testimoni di Geova, omosessuali e prigionieri di guerra.

Auschwitz-Birkenau

Il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, fu il più grande dei numerosi campi di concentramento costruiti. In origine era un campo di emigrazione per i lavoratori stagionali, chiamati Sachsenganger. Costruito nel 1916, venne poi trasformato dai nazisti per assecondare le loro necessità. La sua triste fama è dovuta soprattutto al ruolo centrale che ha ricoperto nella gestione della “Soluzione finale ebraica“: infatti, oltre 1,1 milioni di ebrei sono stati uccisi, solo qui. È stato liberato il 27 gennaio 1945 dall’Armata Rossa Sovietica.

I forni crematori

Ad Auschwitz vennero costruiti una serie di forni crematori da utilizzare nella fase di sterminio. Il primo costruito rimase in funzione fino al 1943, mentre il secondo, progettato nel 1941, entrò in funzione nel 1942. Nello stesso anno si progettò di costruire ulteriori forni crematori, che vennero completati nel 1943. Il crematorio III fu costruito a fianco del crematorio II, e segnò la traccia per la costruzione del IV e del V. I forni crematori si trovavano lontano dalla caserma dei prigionieri, per impedire che riuscissero a scoprirne l’esistenza, e furono nascosti alla vista da piante e alberi in una zona controllata a ogni ora dalle guardie.

La disposizione

I due forni crematori più grandi erano il secondo e il terzo, ognuno con una capacità di bruciare fino 1.440 cadaveri al giorno. Le camere di incenerimento si trovavano al piano terra di ogni edificio. Al piano di sotto, nel seminterrato, c’era lo spogliatoio, la camera a gas e una camera mortuaria. La camera a gas e il corridoio che conduceva a essa furono progettati affinché la stanza sembrasse un comunissimo bagno. I crematori IV e V, gli spogliatoi e le camere a gas erano situati al piano terra, insieme alla sala di incenerimento. Le ceneri prodotte dai quattro forni venivano poi versate in una trincea nelle vicinanze, per poi essere gettate nei fiumi o negli stagni intorno, o per essere usate come fertilizzante.

I numeri della tragedia

I forni crematori di Auschwitz erano stati prodotti dalla Hartmut Topf, una società che costruiva forni crematori ordinari. Nel 1943, in una lettera ritrovata scritta da un dipendente della Topf, si legge che la capacità dei forni crematori di Auschwitz poteva essere di 2.650 al giorno, per un totale di circa 80.000 corpi al mese. Questo numero, secondo un funzionario militare del campo, non sarebbe stato sufficiente a soddisfare le loro esigenze.