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Il fidanzato di Noemi: confessione choc, cosa ha fatto prima di ucciderla

Noemi

Abbiamo avuto un rapporto sessuale, poi l'ho uccisa". Sono queste le parole choc di Lucio, il fidanzato di Noemi che ha confessato il delitto.

Lucio Marzo, il diciassettenne reo confesso di aver assassinato Noemi, la sua fidanzata sedicenne, si sarebbe lasciato andare ad una confessione choc. Il ragazzo, attualmente indagato per l’omicidio che avrebbe commesso lo stesso giorno in cui la ragazza è sparita, ha parlato di ciò che i due avrebbero fatto prima della morte della giovane.

“Abbiamo avuto un rapporto sessuale, poi l’ho uccisa.”. Queste sono le terribili parole che Lucio, durante la sua confessione dinanzi agli inquirenti che lo interrogavano, avrebbe pronunciato durante il suo interrogatorio. Un altro tassello doloroso si aggiunge ad una storia già terribile di suo.

Sono parole riportate da Il Corriere della Sera, quelle con cui il ragazzo ha parlato del delitto:

“Quella notte ci siamo incontrati perché mi aveva nuovamente chiesto di far fuori i miei genitori. Aveva un coltello, credo da cucina… Dopo averglielo tolto, l’ho colpita alla testa e poi con alcuni sassi. Con il coltello una sola volta perché la lama si è spezzata e il manico mi è rimasto in mano… Prima avevamo avuto un rapporto sessuale.”.

Noemi

Le parole di Lucio durante il suo interrogatorio

Lucio, ancora, si lascia andare al racconto di quanto fosse travagliato il suo rapporto con Noemi:

“Passata la settimana del Tso, convinsi mio padre e mia madre che l’avrei eliminata dalla mia testa e così non fu. Io la amo ancora e non la tradirò mai, per poter tenermela stretta e più in là sposarmela.”.

Ciò che con il passare dei giorni continua a venir fuori, è sempre peggio. Pare che sia emersa un’ulteriore indiscrezione, grazie ad una lettera che gli inquirenti avrebbero trovato. Sul pc di Lucio, infatti, ci sarebbe uno scritto in cui il ragazzo svela la sua intenzione di uccidere la ragazza.

“Lucio è pentito”, dice uno dei suoi avvocati

Ovviamente gli ultimi elementi repertati sono tutti ancora al vaglio di coloro che si occupano di investigare su questa terribile vicenda. Rimane che sono fatti, e che hanno un peso sulla posizione processuale del 17enne. Probabilmente servirà a poco la dichiarazione di Luigi Rella, uno degli avvocati del giovane Marzo: “Il ragazzo è pentito è molto provato, non sta bene.”.

Dalle parole di Lucio Marzo, dal suo comportamento al momento della sparizione della fidanzata, da quando il corpo della ragazza è stato ritrovato, e prima e dopo la sua confessione, appare evidente che è un ragazzo che non sta bene, che non è nel pieno di sé. Ma questo può bastare a giustificarlo? A cancellare ciò che ha fatto? Difficile pensare che dirsi pentito possa bastare a dare pace a chi non vedrà più Noemi.