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Figli che uccidono i genitori: Elia Del Grande e la strage dei fornai

Elia Del Grande

Il duplice omicidio di Ferrara porta alla memoria altri casi dove i figli hanno ucciso i genitori: da Pietro Maso a Elia del Grande fino a Federico Bigotti

Sembra esattamente il copione del delitto Maso. Stiamo parlando di un altro massacro, quello dei Del Grande, che ha come sfondo sempre la provincia italiana. Come nel caso Maso, anche qui il tema sono i figli che uccidono i genitori. La storia che stiamo per raccontare avvenne esattamente sette anni più tardi rispetto all’omicidio eseguito da Pietro Maso.

A Cadrezzate, in provincia di Varese, il 7 gennaio del 1998 Elia Del Grande uccise a fucilate il fratello Enrico, il padre Enea e la madre Alida, proprietari di alcuni negozi di panetteria. Elia, tossicodipendente da cocaina, aveva in testa un piano. Voleva impossessarsi del denaro dei genitori e scappare a Santo Domingo. Qui la famiglia Del Grande possedeva infatti alcune proprietà. Ma il giovane venne fermato alla frontiera per un controllo casuale dai gendarmi svizzeri. Fu quindi arrestato poche ore dopo aver dato atto al triplice omicidio.

Elia Del Grande

La sentenza finale, oltre a condannare Elia a trent’anni, lo fece decadere da ogni diritto sull’eredità di famiglia. Nel dicembre del 2015 il ragazzo ha tentato di evadere dal carcere di Pavia nel quale è recluso. E dove sta ancora scontando la sua condanna. Il piano venne sventato dalla Digos, che ne venne a conoscenza in anticipo. Una vettura parcheggiata a pochi chilometri dal carcere era già stata preparata da giorni da un complice albanese per aiutare Elica nella fuga.

La macchina era stata notata tramite alcuni filmati registrati dal sistema di videosorveglianza intorno al carcere. Rintracciato, il conducente aveva dichiarato di essere stato pagato per guidare la macchina fino a Livorno, ma di non aver visto nessuno all’appuntamento prefissato. La Polizia di Stato era riuscita a risalire a Del Grande grazie al bonifico effettuato per il noleggio dell’auto. Nelle celle del detenuto era stato trovato anche un telefono cellulare e alcuni strumenti da utilizzare per la fuga.

Elia Del Grande e la strage dei fornai

Quella della strage della famiglia di fornai è una vicenda che ancora oggi getta una cupa ombra sulla provincia di Varese. Era la sera dell’Epifania del 1998 quando Del Grande, insieme a un complice che lo affiancò senza sparare un colpo, raggiunse i familiari in via Matteotti.

Del Grande

Del Grande esplose in tutto sei colpi di fucile. Uccise il padre Enea di 57 anni, la madre Alida di 53 anni e il fratello maggiore di 27 anni. Il killer aveva all’epoca 22 anni. A Santo Domingo, dove Elia sperava di scappare, viveva anche la fidanzata del giovane. La ragazza era però malvista dalla famiglia Del Grande. Questo pare essere stato proprio il movente che scatenò la furia omicida del killer. Quell’amore contrastato fece maturare nel ragazzo un odio tale da sfociare in una strage. Quella della sua famiglia.

Fu lo stesso Elia Del Grande a raccontare per filo e per segno la vicenda agli inquirenti, compreso il movente di cui sopra. Parlò anche della sua adolescenza turbolenta, del gruppo di skinhead che aveva iniziato a frequentare, della droga che assumeva con regolarità. Quella tremenda notte di sangue, quella inusitata mattanza familiare, segnò per sempre la storia del piccolo paese di Cadrezzate.