> > Trenord: finta aggressione del controllore, chiesti 300mila euro di danni

Trenord: finta aggressione del controllore, chiesti 300mila euro di danni

controllore

I sindacati si dividono per la condanna del controllore. Intanto Trenord chiede al capotreno i danni per l'interruzione di servizio pari a 300mila euro.

Per i colleghi e per chi ha sostenuto il capotreno Davide Feltri dopo la presunta aggressione, ieri è stata pura incredulità. Quando è giunta la notizia della svolta nelle indagini, data dal procuratore di Lodi Domenico Chiaro, ancora rimbalzava tra i ferrovieri l’immagine sanguinolenta di una mano con il coltello conficcato dentro. La foto, scattata la mattina stessa dal controllore e pubblicata su Facebook, è diventata una prove di fatto per gli investigatori. Secondo le analisi, infatti, quella ferita Feltri se l’è procurata da solo. Il giudizio su quella clamorosa montatura è unanime: si tratta di un fatto gravissimo che deve essere punito.

Il 19 luglio, giorno della finta aggressione, tra i colleghi nessuno aveva dubitato della versione del capotreno Feltri. Tanto che anche i sindacati si erano spinti a chiedere uno sciopero simbolico di 5 minuti nel giorno stesso della presunta aggressione. Avevano anche chiesto una giornata di mobilitazione, che ha visto tutti i treni bloccati il lunedì mattina successivo. Ora gli stessi sindacati correggono il tiro: “Siamo sconcertati e preoccupati. Cos’ha potuto portare un lavoratore a uscire di casa armato?”.

Il futuro del controllore e la richiesta dei danni da Trenord

Ragioni e dinamiche dovranno necessariamente essere approfondite. Ma, secondo i rappresentanti sindacali, rimane pur sempre il problema delle sicurezza. E rimane forte l’esasperazione del personale di bordo nello svolgere le proprie mansioni in una tale situazione. Nell’ultima settimana si sono verificati diversi nuovi episodi di aggressioni. Per i sindacalisti è quindi evidente come sia necessario affrontare con decisione il problema sicurezza. Tenendo sempre alta l’attenzione e monitorando lo stato psicofisico dei lavoratori.

Trenord

Intanto, dopo il cambio di rotta della notizia sul controllore di Lodi, di comunicati dei politici ne sono arrivati pochissimi. Chi in quei giorni si inviperiva contro gli immigrati e la scarsa sicurezza sui treni, ieri è rimasto senza parole. Solo la Lega è intervenuta, dicendo che è quanto mai urgente e indispensabile avere la presenza dell’esercito sui treni. A esporsi ieri sono stati quindi soprattutto i sindacati. Oltre alla Fit Cisl, anche la Filt Cgil ha chiesto di non lasciare da parte il tema sicurezza. Anche se il fatto della finta aggressione è gravissimo, essi dicono che non si deve cancellare il problema delle aggressioni. Che resta nei numeri che questo episodio ha fatto emergere.

In azienda, intanto, le bocche dei dirigenti rimangono chiuse. Anche a tutti i dipendenti è stato dato l’ordine di non parlare con i giornalisti. Nonostante ciò, le notizie sul futuro del capotreno sotto accusa sembrano definitive. Trenord licenzierà l’uomo. Gli chiederà anche i danni per l’interruzione di servizio e per lo sciopero avvenuto. Si tratta di una cifra considerevole, che qualcuno si spinge a quantificare in circa 300mila euro.