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Finto attentato Torino: la figlia di Travaglio tra i feriti

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Tra i feriti a Torino, in occasione della partita di Champions tra Juventus e Real Madrid, vi è anche la figlia di Marco Travaglio.

Negli attimi concitati, nella paura, nel panico durante la partita di Champions tra Juventus e Real Madrid a Torino in Piazza San Carlo, vi era anche la figlia di Marco Travaglio. La giovane, proprio come altri tifosi, si è recata in Piazza San Carlo dove è stato allestito un maxi schermo per vedere la finalissima. Una finale rovinata da un attentato finto che ha causato più di 1500 feriti.

Tra i feriti vi è anche la figlia di Marco Travaglio. E’ proprio lui a raccontare quanto successo. Racconta di aver ricevuto una telefonata da parte della figlia, ma al momento di parlare, scopre che è un amico della figlia che gli telefona per metterlo al corrente della situazione e di quanto successo. L’amico di Elisa, la figlia di Travaglio, lo rassicura, dicendogli che la figlia sta bene, ma ha male a una gamba.

Marco Travaglio racconta quanto successo alla figlia 18 anni a Il Fatto Quotidiano. “Brivido gelato nella schiena. Me la faccio passare a forza: ansima, piange, ripete vienimi a prendere, voglio andare subito via di qui, c’è stato un attentato, una bomba, non so, mi hanno calpestata, mi hanno camminato sopra, non mi sento più la gamba sinistra, e gli scoppi continuano, stiamo scappando verso piazza Vittorio. La prego di calmarsi e di restare collegata, intanto salto in macchina con mia moglie e voliamo a prenderla, appena in tempo prima che anche in piazza Vittorio Veneto si scateni il panico per l’ondata dei fuggitivi, la carico in auto che trema ancora come una foglia e fatica a parlare. E mi fiondo al pronto soccorso più vicino”.

Travaglio racconta di quegli attimi e delle bottiglie di vetro, proibite, ma trovate lo stesso, i cui cocci hanno causato molti feriti.

“Tutto quel sangue si spiega solo con l’enorme quantità di bottiglie di vetro finite in frantumi durante il fuggi-fuggi. Un tappeto di cocci taglienti su tutta la piazza, le transenne si sono rivelate non solo inutili, ma dannose, facendo da tappo all’onda di fuga, frenando il deflusso e aggravando a dismisura il bilancio. Una follia di cui il prefetto e il questore dovrebbero rispondere”.

Marco Travaglio si sofferma sulle condizioni della figlia dicendo che “alle 2 era ancora in sedia a rotelle col ghiaccio sulla gamba, nessuno ha potuto visitarla, ci sono casi più urgenti. Vuole andare a casa. La carichiamo in spalla e ce ne andiamo, sperando che non abbia nulla di fratturato”.

In radio, durante il ritorno a casa, sentono la notizia dell’attentato londinese: “La radio informa di un attentato a Londra. Un attentato vero. Ma che differenza fa. Ormai i terroristi, anche quando non ci sono, è come se ci fossero”.